L'EX PALERMO
Palermo, l’ex tecnico Filippi: “Promozione in B? La sento anche mia, ma a Baldini…”
L'esperienza sulla panchina del Palermo vissuta da Giacomo Filippi è stata certamente formativa per il tecnico nativo di Partinico. Dapprima da calciatore e successivamente da vice, il coach siciliano ha iniziato la sua formazione da allenatore al fianco di un'altro ex rosanero, Roberto Boscaglia, suo allenatore al Trapani e successivamente primo collega nelle esperienze vissute al Brescia, Novara, alla Virtus Entella ed infine nel club di Mirri. Al Palermo la grande occasione, quella di poter allenare da primo tecnico, dopo l'esonero del coach di Gela, con un ruolino di marcia positivo nel periodo vissuto sulla panchina rosanero nel corso della stagione 2020-2021. La vittoria nel derby con il Catania al Massimino, alla prima uscita da tecnico del Palermo, ottenendo poi una media di circa due punti a gara ed un piazzamento ai playoff di Lega Pro, terminati poi con la sconfitta in trasferta ad Avellino nel doppio confronto del primo turno Nazionale degli spareggi promozione. Nella stagione di Serie C 2021-2022 il presidente Dario Mirri ed il ds Renzo Castagnini, rinnovano la loro fiducia a Filippi, che comunque chiude la sua esperienza sulla panchina del club di viale del Fante alla ventesima giornata di campionato dopo l'inatteso ko di Latina ed una serie di risultati che attestavano il Palermo in una posizione di classifica anonima che oscillava tra il trezo ed il settimo piazzamento. Oggi il tecnico di Partinico si ritiene pronto a tornare in sella per una nuova avventura su una panchina, così come dichiarato dallo stesso Giacomo Filippi, nel corso di una intervista rilasciata ai microfoni di Goalsicilia.it.
"Scegliere di allenare i rosanero è stata una decisione ponderata. Promozione in B del Palermo la sento anche mia? Questo gruppo è stato creato in sinergia tra me e la società, sono stati cinque mesi intensi di lavoro dove abbiamo ottenuto buoni risultati, forse un po' altalenanti ma in linea con quello che era l'obiettivo iniziale, arrivare tra le prime tre. Poi è sotto gli occhi di tutti il fatto che il Palermo ha fatto un finale di stagione eccellente e di questo va dato merito a mister Baldini, alla squadra, alla società e ai tifosi. Cosa è mancato mio Palermo? La squadra alternava grandi partite in casa e aveva qualche problemino fuori, problema poi superato col tempo. C'è da dire però che l'altalena di risultati si è verificata anche con mister Baldini almeno fino ad aprile, poi hanno ingranato nelle ultime partite e soprattutto nei playoff. Mi aspettavo questa promozione? Certamente, più che altro perché questa squadra è stata costruita in estate per andarci in Serie B. Noi quando siamo stati esonerati, non scordiamoci, eravamo terzi in classifica. La squadra è arrivata, nel finale di stagione, in una condizione psico-fisica eccezionale, migliore di tutti gli altri e questo ha fatto la differenza. Rimpianti? No, assolutamente. È stata un'esperienza molto formativa e che porterò dentro di me a lungo. Allenare il Palermo non è per tutti, io e il mio staff abbiamo dato tutto. Questo era un gruppo con caratteristiche ben specifiche, ogni calciatore è stato scelto perché secondo me poteva dare tanto in questa realtà e nel mio sistema di gioco. Cosa ho imparato da questa esperienza? Che la lealtà è sempre alla base di tutto, voglio essere sempre una persona e un allenatore leale che dirà la verità in faccia come ho sempre fatto. Avevo un rapporto schietto e sincero con tutti i miei calciatori, mi sento ancora con tanti di loro e questo vuol dire che mi sono comportato bene. Quali sono i miei progetti futuri? Il 30 giugno il mio conratto con il Palermo scadrà ma sicuramente voglio ricominciare subito a lavorare sul campo per dimostrare quanto valgo e far valere le mie idee. Aspettiamo, vediamo quello che nasce in questi giorni e mi farò trovare pronto. Perché una squadra dovrebbe scegliere Filippi come nuovo allenatore? Perché metto in campo le mie idee, la mia conoscenza, la mia professionalità, tutto quello che ho studiato e che continuo a studiare, in questi mesi mi sono confrontato con tanti staff di Serie A, B e C per migliorare il mio modo di lavorare: la mia idea è sempre quella di proporre qualcosa di cui il gruppo, che sia giovane o meno giovane, può beneficiarne".
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