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Palermo, Lancini: “I due volti di Boscaglia, un duro di grande umanità. Voglio la B, Marconi e Martinelli…”

Il difensore del Palermo, Edoardo Lancini su Boscaglia e obiettivi stagionali

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Nel Palermo attuale c'è già chi conosce mister Boscaglia per aver condiviso con lui trascorsi professionali nelle scorse stagioni.

Dopo un’ottima stagione in cui è diventato un riferimento della difesa del Palermo, Edoardo Lancini anche  in Serie C avrà il compito di guidare la retroguardia dei rosanero e contribuire direttamente al raggiungimento della promozione in Serie B.

Il difensore, parte in vantaggio, perché ha confidenza e dimestichezza con il credo calcistico del tecnico Roberto Boscaglia. Infatti, ha già lavorato con lui a Brescia e a Novara, dove fu richiesto proprio dall'ex Trapani, dopo che lo allenò la prima stagione con le Rondinelle "È stato il primo allenatore, quando avevo 20 anni, a credere in me. Grazie a lui sono cresciuto molto. Sono felice che sia venuto a Palermo, perché è molto bravo e si impara tanto. Mi ha sempre stimolato, anche provocandomi, pure quando mi insulta, so che lo fa per il mio bene, ma così riesco a dare il massimo. È un duro che emana umanità, riesce a esserti molto vicino fuori dal campo, ma poi chiede tanto nel lavoro ed è giusto così», racconta Lancini ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Un tecnico motivatore :"Mi ricordo che quando andai a Novara, per spronarmi, dopo un allenamento mi disse “Sei troppo scarso non sai giocare”, e lì mi ha fatto fare il salto». Per lavorare  con profitto sul campo è fondamentale conoscere il suo credo tattico "… i miei compagni sono già sulla buona strada. La base c’è, anche se bisogna fare tanto, soprattutto nella fase difensiva. Ci chiede molto: non dovremo mai abbassarci e giocare alti con linee compatte tra i reparti, servirà una grande abilità nel leggere la palla. È un lavoro che richiede molta concentrazione, ma sono convinto che assimilando bene questi concetti faremo molto".

Passare dalla D alla C fa cambiare livello di competitività e l’approccio al gioco «L’anno scorso avevamo la pressione di vincere a tutti i costi, è chiaro che in C l’avremo pure, ma non come un assillo. Dovremo ragionare partita dopo partita e dopo vedremo. Dovremo dare il massimo sui concetti che vuole il mister, se lo faremo credo che ci toglieremo grandi soddisfazioni».

Il giocatore ha lasciato la Serie B per venire a Palermo in Serie D, quindi ci sono tutte le carte per volere fare bene il prossimo anno e dare il massimo per tornare in serie cadetta il prima possibile "Voglio tornare in Serie B, questo è sicuro, l’ho lasciata perché ho voluto fare una scommessa venendo a Palermo. Penso di essere un giocatore che può stare in B e anche in A. In passato, a Brescia, sono stato anche po’ sfortunato perché bloccato da piccoli infortuni. Oggi sono nel pieno della maturità e so quanto posso dare".

A proposito del nuovo acquisto rosanero, omologo di ruolo, Ivan Marconi, l'ex Brescia dichiara: "È un bravissimo ragazzo, di sani valori, siamo una famiglia e quest’anno è un aspetto che deve emergere ancora di più. La sua carriera parla chiaro, è bravo nel gioco aereo, nella marcatura e nell’impostazione. Mi trovo benissimo".

Martinelli purtroppo ha dovuto lasciare suo malgrado il calcio giocato dopo l'esito negativo di una serie di esami approfonditi: "Siamo molto legati dai tempi di Brescia, abbiamo giocato insieme sette anni. È un amico, abbiamo condiviso la scelta di venire a Palermo in D. Nei giorni in cui ha dovuto attraversare il calvario dei controlli clinici tra Genova e Milano, è stato molto duro anche per me, perché pensare di non poterlo avere più al mio fianco è stato difficile. Ho pianto, non me ne vergogno, perché è un amico vero. Adesso aspettiamo che ci venga a trovare».

La squadra ha già la mentalità da serie B?"«Quello che ci siamo detti tra di noi è importante. Resta nello spogliatoio. Se dobbiamo gettarsi nel fuoco, lo dovremo fare tutti. Non credo che servano i nomi nel calcio, ma serve la fame, i fenomeni stanno in solo in Serie A. In B e in C contano le motivazioni e noi le abbiamo».