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RASSEGNA STAMPA

Palermo, La Repubblica: “Ecco i rosa di Mignani, addio agli esterni larghi”

Cremonese Palermo
Il 4-3-1-2 è il modulo preferito dal nuovo allenatore rosanero, che contro la Samp potrebbe già puntare sul rombo a centrocampo.
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"Mezzala dietro le punte, addio agli esterni larghi. Ecco i rosa di Mignani". Titola così l'edizione odierna de "La Repubblica", che punta i riflettori sul nuovo Palermo targato Michele Mignani, approdato sulla panchina rosanero dopo la scelta da parte della società di sollevare dall'incarico il tecnico Eugenio Corini. Il 4-3-1-2 è il modulo preferito dal nuovo allenatore, che con ogni probabilità punterà sul rombo a centrocampo. "Un centrocampo compatto, l’importanza del trequartista, la cura della fase del non possesso e le ripartenze. È il calcio secondo Michele Mignani", che "applicato a Palermo, stravolgerebbe un assetto tattico basato sulle ali per privilegiare il trequartista a supporto delle due punte".

In difesa, con Lund e Dakité esterni, Lucioni e Ceccaroni saranno i centrali. Contro la Sampdoria, alla luce delle assenze di Gomes e Coulibaly, il tecnico dovrebbe mettere Stulac come vertice basso, affiancato da Segre e Henderson. "Il nodo fondamentale, se si dovesse adottare questo sistema, è chi gioca sulla trequarti". L’opzione naturale è Ranocchia, ma l'ex Empoli è fermo ai box. Dunque, "la scelta potrebbe ricadere su uno tra Henderson e Vasic, ma all’occorrenza anche Chaka Traoré e persino Di Mariano. Perché una delle chiavi del nuovo allenatore dei rosa è proprio l’uomo che si muove tra le linee e che può essere pure un esterno, che non da punti di riferimento", prosegue il noto quotidiano.

Con il modulo a due punte, in attacco Mignani può schierare, invece, il duo Brunori-Soleri, ma ha anche a disposizione Mancuso e Di Francesco. Tuttavia, all’occorrenza l'ex Bari ha utilizzato anche il 4-3-3, che potrebbe declinare "in modo diverso con gli esterni pronti a creare spazio per la punta centrale e a sovrapporsi con i terzini". Un calcio propositivo, quello di Mignani, ma con molta attenzione anche alla fase difensiva, "con la ricerca costante della chiusura in mezzo al campo delle linee di passaggio degli avversari. E soprattutto con l’aggressione sistematica del portatore di palla dell’avversario per delle ripartenze fulminee". Infine, per quanto concerne la costruzione di gioco, Mignani predilige quella dal basso con un mediano che viene incontro a prendere la palla.

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