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Palermo, la poesia di Fra’ Domenico Spatola: “Svegliati, è ora che si danza!”

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La poesia scritta dal frate cappuccino tifoso a margine della sconfitta del Palermo con il Venezia

Il Palermo di Eugenio Corini sta vivendo un periodo complicato sul piano dei risultati. Una sola vittoria nelle ultime dieci uscite certifica le difficoltà di una squadra che, nel momento clou della stagione, è incappata in una serie di buche che hanno allontanato Brunori e compagni dall'obiettivo playoff. Nell'ultimo turno di campionato i rosanero sono usciti sconfitti dallo stadio "Pier Luigi Penzo" di Venezia dove, dopo esser passati in vantaggio, hanno subito una rimonta per mano della squadra di Vanoli.

Dopo la sconfitta della formazione siciliana Fra’ Domenico Spatola ha scritto una poesia densa di significato e di attaccamento ai colori rosanero. Ecco, di seguito, i versi scritti dal noto frate cappuccino tifoso.

"Palermo, non ti lodo:

la tua porta è un colabrodo.

Svergognati ci siam tutti,

appesi come bei prosciutti

e se vuoi che te le suoni

anche come provoloni .

Or siam qui a sragionare

per un calcio che a tifare

passa voglia.

Ma chi imbroglia?

A Venezia nella laguna

gettato avete ad una ad una

ogni stima e tracotanza

Ma quando questa squadra avanza?

Neppure un punto striminzito,

ma così tanto sei assopito?

Ultima a morire è la speranza,

Palermo svegliati, è ora che si danza!"

Il sogno, come definito da Eugenio Corini in sede di conferenza stampa, è ancora raggiungibile. Tre le sole lunghezze di distacco dall'ottavo posto occupato in coabitazione da Pisa e Reggina. Bisognerà però infilare una serie di vittorie a partire dal prossimo match in programma domani pomeriggio contro il Benevento di Agostinelli.

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