Archiviata la settimana di sosta, il Palermo tornerà da domani a preparare il match contro il Venezia in programma domenica alle ore 18 allo stadio "Renzo Barbera". Due giorni di riposo pieni concessi da Corini ed il suo staff ai calciatori, quarantottore utili a staccare la spina della tensione e ricaricare le batterie per i numerosi impegni che attendono la squadra in questo ultimo scorcio di anno solare. Bisogna puntellare e migliorare una classifica ancora deficitaria, corroborare identità tattica ed impianto di gioco, crescere sensibilmente sul piano degli automatismi e della condizione dei singoli. L'ultima uscita a Cosenza ha lasciato una scia di rimpianti non indifferente, nella consapevolezza che con maggiore equilibrio ed una diversa attenzione in fase difensiva, la sconfitta poteva essere evitata. Non è bastata la doppietta di bomber Brunori che, allo scadere dei novanta minuti, in preda a stanchezza ed un po'di tensione, ha fallito il calcio di rigore del possibile 3-3 al "Marulla". L'edizione odierna del Giornale di Sicilia scannerizza la fase offensiva di un Palermo che evidenzia una pochezza di soluzioni alternative ad i gol degli attaccanti. I soli Segre e Marconi hanno gonfiato la rete avversaria fornendo un contributo realizzativo proveniente da altri reparti, quindi sono stati Brunori, Di Mariano, Valente ed Elia a ripartirsi gli altri gol messi a segno fin qui in stagione. Difensori non particolarmente pericolosi nel gioco aereo su palla inattiva, centrocampisti poco performanti in sede di inserimento offensivo e che calciano pochissimo da fuori area. Qualche progresso nelle ultime uscite sotto ik profilo di armonia, linearità ed incisività nello sviluppo della manovra, ma i margini di miglioramenti sono ancora tantissimi. Stulac e Saric, tra performance al di sotto dei rispettivi standard ed infortuni, erano sulla carta i centrocampisti balisticamente più dotati e dalla chiara connotazione offensiva, Gomes e Broh hanno caratteristiche certamente diverse, così come Damiani, playmaker moderno che non ha certamente il gol nelle sue corde. A Corini il compito di mettere tutti nelle condizioni di calciare verso la porta avversaria, aumentando così il numero dei marcatori della squadra e le frecce offensive al suo arco.
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