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Palermo, gli esuberi che pesano: da Somma e Crivello fino a Boscaglia

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Gli 'esuberi' rimasti all'interno dell'organico di Giacomo Filippi stanno causando più problemi del previsto al club rosanero

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"La questione «esuberi», per il Palermo, si sta trascinando ben oltre la chiusura del mercato estivo". Così l'edizione odierna del Giornale di Sicilia che pone sotto la lente d’ingrandimento la situazione legate ai due esuberi ancora ubicati all'interno della rosa di Giacomo Filippi, in rappresentanza di un problema sia economico che tecnico. La questione in merito a Michele Somma Roberto Crivello, infatti, è tornata in auge dopo l'infortunio subito in allenamento da Andrea Silipo a causa di un'intervento duro del difensore ex Brescia. Somma non è nuovo ad episodi del genere, spiacevoli poiché certamente influenti per gli equilibri all'interno dello spogliatoio.

"Non c’è stato nulla da fare, ma Filippi la sua scelta l’ha presa già nel corso della passata stagione: lui, come Crivello, non rientra nei piani del tecnico, che gli garantisce com’è giusto che sia la presenza in allena- mento, ma non li convoca per le partite". Prosegue così il quotidiano, che sottolinea come i due difensori non rientrino nelle scelte del tecnico nativo di Partinico nonostante la coperta sia corta nel reparto arretrato. un caso che rischia sempre più di diventare un problema a lunga scadenza, specialmente se nella finestra invernale di calciomercato i due non dovessero trovare una sistemazione adeguata per il prosieguo della stagione.

Anche a livello economico, le esclusioni di Somma e Crivello - oltre all'esonero di Roberto Boscaglia - stanno avendo un peso specifico significativo. "Tra Somma, Crivello e lo stipendio pagato all’esonerato Boscaglia, il club di viale del Fante dovrà sostenere un costo pari a circa 800 mila euro lordi fino a fine stagione, a meno che non trovino sistemazione prima della fine del campionato". Conclude così il GdS, puntualizzando come nella lista delle priorità societarie prevalga prima la questione tecnica rispetto a quella economica, con una matassa che, tuttavia, non sembra essere pronta a sbrogliarsi nel giro delle prossime settimane.

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