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Palermo, GDS: “Flop totale. Una stagione buttata via”
Il Giornale Di Sicilia analizza la stagione del Palermo, nell'articolo scritto da Alessandro Arena, sottolineandone i gravi problemi: "La gara con la Juve Stabia ha chiuso la stagione del Palermo, seguendo un copione che vede Brunori e compagni incapaci di trovare le risorse per recuperare da una situazione di svantaggio: la reazione dopo il gol di Adorante al 67’ è stata pressoché nulla, con Thiam che ha dovuto sporcarsi i guanti solo su un colpo di testa di Ceccaroni al 94’. Ancora una volta nel momento in cui serve qualcosa in più in termini di personalità i rosa fanno scena muta: Dionisi aveva chiesto di interpretare la sfida del Menti come una finale, ma l’atteggiamento dei suoi non è mai sembrato quello di una squadra con un solo risultato su tre. Uno scenario per niente episodico: nelle 19 partite in cui è andato sotto il Palermo non ha mai vinto e solo in cinque casi (Cosenza nel girone d’andata, Sampdoria due volte, Mantova e Carrarese al ritorno) ha agguantato il pareggio".
"Con le "piccole" un pieno di dispiaceri - continua il quotidiano - La miseria di 29 punti contro le squadre dal decimo posto in giù: la classifica finale del Palermo dipende tanto dal rendimento con le «piccole», il peggiore tra le prime otto in Serie B. Per dare una misura della mediocrità dei rosa il Sassuolo ha conquistato 61 punti contro le stesse avversarie, il Pisa 50 e lo Spezia 44. Tale difficoltà è emersa anche ai play-off: la Juve Stabia aveva perso due volte su due contro Brunori e compagni e tra le squadre che partecipano agli spareggi era certamente la più abbordabile, eppure nel confronto di sabato è stata per larghi tratti padrona del campo e ha portato a casa una meritata qualificazione alla semifinale, dove affronterà la Cremonese. In pochi alla vigilia della stagione avrebbero immaginato i rosa soccombere contro una neopromossa, eppure è esattamente ciò che è accaduto, così come durante la stagione con la Carrarese a dicembre e il Cesena a maggio: a queste figuracce si aggiungono i pareggi al Barbera con Cosenza, Mantova e la stessa Carrarese, le sconfitte sempre in viale del Fante con Salernitana, Cittadella e Südtirol, la doppia x con la Sampdoria, i ko esterni con Brescia e Reggiana, la rimonta subita a Modena da 0-2. Piccoli tasselli di un’annata da buttare".
Il giornale analizza in seguito il cambio tattico dei rosanero: "In principio era il 4-3-3, durato 17 partite: doveva servire a dare più esplosività in attacco, ha portato in dote appena 17 reti; la difesa sembrava poter tenere, come testimoniano le 15 reti subite nel periodo in questione, ma molte di queste arrivavano per gravi errori individuali. A fine dicembre ecco il passaggio al 3-4-2-1, poi perfezionato nei mesi successivi con gli arrivi di Pohjanpalo nel reparto avanzato e Magnani in quello arretrato: il cambio di modulo pare funzionare in attacco, dove i rosa infilano una striscia di 22 gare consecutive a segno (ma si fermano in quella più importante, a Castellammare di Stabia), ma in difesa le fragilità aumentano a dismisura. La conseguenza di tale mancanza di equilibrio è il flop su tutta la linea di sabato: la fase offensiva non incide, quella difensiva spiana la strada al gol di Adorante con il liscio di Baniya. Al suo arrivo a Palermo Dionisi aveva affermato che non avrebbe giocato con la difesa a tre, ci ha messo sei mesi per smentirsi".
L'articolo sottolinea, in chiusura, la spaccatura tra i tifosi e la società: "I 52 presenti nel settore ospiti del Menti sono il punto più basso del rapporto tra pubblico e squadra dall’insediamento del City Football Group. La scelta del tifo organizzato di non seguire i rosa ai play-off è solo la punta dell’iceberg di una frattura sempre più evidente, esplosa a inizio maggio con le sconfitte in sequenza contro Südtirol e Cesena: destinatari della contestazione sono Dionisi e Gardini, accusati rispettivamente di non avere in mano la squadra e di non aver costruito in tre anni un organico adatto a lottare per la Serie A. La rabbia prosegue contro il Frosinone nonostante la vittoria e si manifesta ancora più forte dopo il pari con la Carrarese che vale l’ottavo posto: la contestazione non è più in presenza ma in assenza, lasciando i giocatori a combattere da soli e senza un barlume di entusiasmo intorno. Qualche segnale di insofferenza c’era già stato a dicembre, prima dell’esonero di De Sanctis: sembrava che il mercato potesse bastare a calmare le acque, ma senza risultati si è arrivati a una rottura che in vista della campagna abbonamenti non promette nulla di buono".
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