di Simone Ciappa
IL CONFRONTO
Palermo, Filippi vs Boscaglia: numeri a confronto al giro di boa di Serie C
Filippi vs Boscaglia
—La stagione di Serie C 2021-2022 ha già visto scorrere la prima metà del campionato di Lega Pro, delineando un quadro indicativo di quelle che saranno le compagini impegnate nella lotta per la promozione diretta in Serie B. Giunti al giro di boa, analizzeremo il cammino della squadra rosanero, confrontandolo con il percorso compiuto nel girone d'andata dai rosanero nel 2020-2021, quando alla guida della squadra vi era l'ex tecnico Roberto Boscaglia.
Francesco De Rose e compagni occupano momentaneamente il quinto posto della classifica del Girone C, in coabitazione con Turris e Virtus Francavilla. Trentatré i punti fin qui conquistati, frutto di nove vittorie (sette delle quali casalinghe) contro Latina, Campobasso, Foggia di Zdenek Zeman, Virtus Francavilla, Potenza, Paganese e Monopoli. Quello contro la formazione biancoverde, per altro, è stato l'ultimo acuto rosa al "Barbera" in ordine cronologico. Solo due i successi esterni ottenuti dalla squadra di Filippi, contro Vibonese (la prima della stagione) e Fidelis Andria. Sei i pareggi totali (con Messina, Catanzaro, Monterosi Tuscia, Juve Stabia, Avellino e Bari) e cinque sconfitte rimediate contro Taranto, Turris, AZ Picerno, la più cocente della stagione nel derby del "Massimino" contro il Catania ed, infine, il deludente ko contro il Latina, guidato dall'ex rosanero, Daniele Di Donato. Un Palermo marcatamente dai due volti, dunque, protagonista di un cammino parallelo ma controverso: performante e spesso vincente in occasione delle sfide disputate fra le mura amiche del "Renzo Barbera", spesso abulico, molle e sfilacciato nelle gare esterne affrontate fin qui dalla formazione guidata da Giacomo Filippi. A comandare la classifica, dopo 19 giornate disputate in Lega Pro, il Bari del patron De Laurentiis, capolista a quota quarantaquattro punti, a più undici lunghezze dal Palermo, con un gap forse troppo ampio da colmare a cospetto della squadra biancorossa. Il Palermo ha perso decisamente contatto dalla vetta della graduatoria, avendo chiuso l'anno solare nel peggiore dei modi, dopo la doppia sconfitta esterna rimediata nel derby di Sicilia prima e, nel ventesimo turno di Serie C al "Francioni" di Latina, poi. In mezzo lo scialbo pari a reti bianche del "Barbera" contro la prima della classe.
Diverso e certamente più deficitario in termini numerici l'avvio dello scorso campionato di Serie C 2020-2021. Nel computo delle medesime giornate trascorse, il Palermo guidato allora da Roberto Boscaglia aveva conquistato venticinque punti, occupando il nono posto della classifica del Girone C. Sei le vittorie ottenute contro Potenza, Monopoli, Paganese e Casertana (in casa), Juve Stabia e Cavese (uniche due vittorie in trasferta), poi sei pareggi (contro Ternana, Catanzaro, Viterbese, Catania, Vibonese e Bari). Cinque, invece, le sconfitte subite dal Palermo nel corso della prima metà della stagione scorsa (con Teramo, Avellino, Bisceglie, Turris e Foggia). Ben venticinque i punti di distacco dall'allora capolista Ternana, che stazionava al primo posto del girone C di Serie C, a quota quarantanove punti.
Ad onore di cronaca, serve però ricordare come l'inizio della passata stagione sia stato fortemente condizionato dalla pandemia da Covid-19 che inficiò negativamente continuità e stabilità del percorso del Palermo. Diverse le gare rinviate a causa del virus che colpì ben quindici calciatori in seno alla rosa dei siciliani e quattro membri dello staff. Cinque, in totale, i match giocati dal Palermo in data diversa da quella originariamente pianificata in calendario, con la formazione di Boscaglia che nei vari recuperi ha ottenuto risultati altalenanti. Dapprima la sfida contro il Potenza, vinta 1-0 grazie alla rete messa a segno da Luperini. Poi, i due pareggi per 1-1 e 3-3 rispettivamente contro Catanzaro e Viterbese, oltre alla sconfitta in casa contro la Turris. Emblematica in tal senso, la partita d'andata contro il Catania, andata in scena al "Barbera". In occasione del derby di Sicilia, in dubbio fino a poche ore prima dal fischio d'inizio, il Palermo è sceso in campo con soli 12 elementi disponibili, senza calciatori di movimento in panchina.
Moduli-Involuzione-Nervosismo
—Alla luce di questo particolare confronto tra le due annate, notiamo che - nonostante l'inizio dell'attuale torneo abbia evidenziato un Palermo dai due volti - la squadra allenata da mister Giacomo Filippi ha comunque un margine di vantaggio di otto punti rispetto al campionato 2020-2021, con la formazione allora allenata da R0berto Boscaglia a meno ventiquattro punti dalla capolista.
Adesso il Palermo, a meno undici punti in classifica dal Bari, dovrà provare ad invertire il negativo trend di discontinuità prestazionale - soprattutto esterno -, evitando, quanto più possibile, passi falsi e clamorosi come già accaduto nel corso di questa prima parte della stagione. Sconfitte senza appello subite lontano dal capoluogo, contro Taranto, Turris, AZ Picerno e Catania, hanno tarpato le ali alla compagine rosanero.
Proprio l'intermittenza di rendimento sotto il profilo tecnico, mentale e caratteriale, è stata la vera zavorra sulle ambizioni della squadra di Filippi. Affannosa la ricerca di un'identità tattica tangibile, volta ad esaltare attitudini e qualità dei singoli in organico. Il tecnico rosanero ha inizialmente adottato un 3-4-2-1, con due trequartisti (inizialmente Fella e Floriano) a supporto dell'unico terminale offensivo (Brunori), per poi passare ad una versione rivisitata del medesimo schieramento che ha visto spesso l'alternarsi sulla trequarti di uno tra Dall'Oglio e Luperini, mezz'ali adattate a ricoprire un ruolo di finalizzatore, al fianco di un trequartista a supporto di Brunori. Dopo le parentesi contro Vibonese ed Avellino, in cui Filippi ha optato per un 4-3-1-2 con Silipo alle spalle di Brunori e Fella, il tecnico ha virato su un più quadrato 3-5-2, con l'inserimento (arretramento) di un centrocampista in più sulla linea mediana, guidata dal capitano, Francesco De Rose, coadiuvato dall'ex Catania, Jacopo Dall'Oglio e Moses Odjer. Dalla trasferta di Andria in poi, l'ex attaccante dell'Avellino, Giuseppe Fella ha giocato stabilmente nel ruolo di seconda punta al fianco di Brunori. Numerose le metamorfosi tattiche in corso d'opera in quest'ultimo scorcio di stagione, coinciso con un rendimento nettamente al di sotto delle aspettative ed un pingue bottino di quattro punti racimolati nelle ultime cinque gare. Espulsioni in serie, tensione crescente e prestazioni decisamente deficitarie in termini di efficienza e qualità in entrambe le fasi di gioco. Un'involuzione che mette seriamente a rischio la permanenza di Filippi sulla panchina rosanero in concomitanza con la sosta natalizia e l'imminente finestra di calciomercato invernale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA