di Sergio Tomaselli
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Palermo, ecco la Virtus Verona: passione, dedizione, memoria. Storia di Gigi Fresco
Dopo l'esordio ufficiale con la rappresentativa locale dilettantistica Bassa Anaunia, il Palermo di Eugenio Corini affronterà la Virtus Verona nel secondo test amichevole pre-campionato. Oggi, 19 luglio, i rosanero se la vedranno con i rossoblu, compagine che milita nel girone A di Serie C.
Storicamente nota come la terza squadra di Verona, la Virtus è ormai stabilmente in terza serie da cinque stagioni. Il miglior risultato è stato raggiunto proprio la scorsa annata, con il sesto posto e il sogno promozione infrantosi al secondo turno dei playoff contro i "cugini" del Vicenza. Il club scaligero rappresenta una realtà decisamente particolare ed un unicum nel panorama calcistico italiano, ma non solo. La gestione societaria della Virtus Verona possiede una peculiarità: dal 1982 il presidente è Luigi Fresco, che al contempo ricopre anche la carica di allenatore.
Ecco, da oltre quarant'anni si va avanti con una interessante quanto maniacale continuità, dalla terza categoria ai playoff di Serie C. Classe 1961, Luigi Fresco ha iniziato il suo incarico nella Virtus Verona nel 1982 ad appena 21 anni, quando prese in mano le redini della prima squadra in seconda categoria dopo aver allenato le giovanili. Veronese di nascita, da quel 1982 il suo nome è inciso nella storia del club rossoblu. Una scalata pazzesca, più di mille gare sulla stessa panchina, più dello storico Manchester United di Sir Alex Ferguson, durato "solo" ventisette anni.
Fede e passione che si mescolano, come spesso accade in questi casi. Sono passati gli anni e la e società è cresciuta esponenzialmente. Ma l'avventura di Gigi Fresco non è il primo caso nella lunga storia della VirtusVerona. Dal 1961 al 1981, alla guida del club vi era Sinibaldo Nocini, medico di origini romagnole ma profondamente radicato nel quartiere Borgo Venezia, a Verona. Nella sua gestione, Nocini ha alternato solamente cinque allenatori nei suoi vent'anni di gestione, tutti però tra i dilettanti. Alla sua memoria è intitolato lo stadio dei rossoblu.
In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nel febbraio di quest'anno, Fresco ha raccontato la sua storia e di come ha iniziato. "Già da dodicenne già guidavo i Pulcini, poi andavo col carretto a vendere carta per finanziare il club". Definito il "Ferguson d'Italia", Fresco è già sul podio mondiale dei tecnici più longevi della storia.
Un unicum del calcio mondiale, una piccola realtà italiana che ha fatto troppo poco parlare di se finora. Certo, non sarà lo United di Ferguson o l'Arsenal di Wenger. La Virtus Verona è l'esempio della conservazione della memoria nel tempo, della continuità, della riconoscenza e delle scelte fatte col cuore. Anni impressi nella storia del club, che dura da oltre cent'anni, come un'immagine su una cartolina ingiallita, custodita gelosamente da tutti gli appassionati e addetti ai lavori.
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