12 partite di campionato fin qui disputate e un solo gol segnato dall'esercito di mezzepunte del Palermo.
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Palermo, e il ‘caso’ trequartisti: 8 mezzepunte hanno partorito una sola rete (su deviazione) in 12 match. E il mercato non servirà
Balogh, Bentivegna, Diamanti, Embalo, Lo Faso, Quaison, Sallai e Trajkovski. Sono 8 i trequartisti che il Palermo ha in organico (a cui può essere tranquillamente aggiunto anche Hiljemark) e che ad oggi hanno segnato un solo gol in tutto il...
A fine mercato sembrava che il problema più grosso dell'organico rosanero sarebbe stato l'inserimento di Nestorovski, invece il macedone ha stupito l'Italia con gol a raffica e buone prestazioni. A mancare sono stati piuttosto i gol dei giocatori che hanno giocato al fianco o alle spalle del centravanti arrivato dall'Inter Zapresic in estate. Da Diamanti a Embalo, da Bentivegna a Balogh e Sallai, fino all'esordiente Lo Faso, nessuno è riuscito a far gol. L'unica eccezione è firmata Quaison, che ha trovato una rete inutile e casuale con un tiro deviato da un difensore contro la Roma. Poi lo zero assoluto.
Balogh 4 presenze, 135 minuti, zero tiri e zero gol realizzati
Bentivegna 3 presenze, 93 minuti, zero tiri e zero gol realizzati
Diamanti 10 presenze, 722 minuti, 14 tiri e zero gol realizzati
Embalo 6 presenze, 308 minuti, 3 tiri e zero gol realizzati
Lo Faso 1 presenza, 33 minuti, un tiro e zero gol realizzati
Quaison 7 presenze, 315 minuti, 5 tiri e un gol realizzato
Sallai 6 presenze, 265 minuti, 3 tiri e zero gol realizzati
Le cifre nell'insieme sono addirittura inquietanti, più di quanto non appaiano nell'analisi del singolo caso. Il fatto che pesa davvero è che nel complesso, mettendoci dentro anche Hiljemark che spesso ha giocato in quel ruolo, il Palermo ha sempre avuto in campo due giocatori dietro le punte che hanno prodotto un solo gol e anche pochi assist vincenti (solo due targati Diamanti). Insomma, davvero poca cosa quando è già stato scritto circa un terzo del torneo, stando ai freddi numeri quasi due giocatori regalati agli avversari.
DIAMANTI - L'uomo più schierato in assoluto da De Zerbi tra i trequartisti è stato finora Diamanti. Il fantasista di Prato ci ha messo tutto il suo talento e il suo mestiere, non demeritando praticamente mai. Alino si comporta da leader vero, non molla mai e anche quando rifiata in panchina è sempre il primo a incoraggiare i compagni di squadra. Un esempio per i più giovani, ma che continua a non trovare il gol. Dopo 12 partite comincia a diventare un po' un problema, anche se in carriera non ha mai segnato tantissimo (non più di 3-4 gol l'anno escludendo i rigori) ed ha già trovato due volte l'assist vincente. Insomma, se il Palermo trovasse il gol con altri giocatori l'astinenza di Diamanti rimarrebbe una mera curiosità statistica.
CONTINUITA' - Invece il Palermo il gol non lo trova nemmeno con gli altri trequartisti. Sarebbe ingiusto gettare la croce addosso a quei trequartisti che hanno giocato non più di 300 minuti, spesso spalmati su 6-7 partite diverse. Certo, nessuno si sarebbe lamentato se Embalo o Quaison, quelli apparentemente più pronti del lotto, avessero inciso di più, ma il vero problema in questo reparto sembra essere la continuità. Il Palermo ha in organico 8 mezzepunte (più i vari Hiljemark e Chochev che di tanto in tanto sono stati impiegati nel ruolo) e soltanto Diamanti è stato impiegato per oltre un terzo dei minuti totali. Gli altri entrano ed escono dal campo a ritmi insostenibili. Come si può sperare che un giovane si affermi in un campionato difficile come la Serie A se è costretto a giocare i suoi primi 265 minuti in 6 diverse partite? Purtroppo non è solo una scelta tecnica quella di De Zerbi, che ha dovuto spesso fare i conti con infortuni a gara in corso o durante la settimana che hanno impedito una gestione meno frenetica del reparto d'attacco.
NIENTE MERCATO - Difficile che per migliorare la situazione di questo reparto il Palermo intervenga sul mercato a gennaio, visto che in organico ci sono già tantissimi elementi e pure un infortunato di lungo corso come Trajkovski che teoricamente potrebbe ritagliarsi spazi importanti e che finora non è mai sceso in campo nemmeno un minuto. Ma dopo la sosta bisognerà che De Zerbi trovi alla svelta delle gerarchie più definite e che riesca a lanciare almeno uno dei tanti giovani a sua disposizione, sempre che la salute dei diretti interessati lo consenta. Non troppi anni fa anche lui giocava in quella zona del campo e sa meglio di chiunque quali leve tattiche e psicologiche utilizzare per risolvere il problema. Perché di solo Nestorovski non ci si può salvare.
Mariano Calò
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