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Palermo, Delio Rossi: “Olimpico pieno immagine scolpita. Avremmo meritato un trofeo”

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Ecco le dichiarazioni rilasciate da Delio Rossi, ex tecnico di Palermo e Bologna tra le altre, sull'andamento dei club
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Delio Rossi, ex tecnico di Palermo e Bologna tra le altre, ha rilasciato dichiarazioni ai microfoni di 90min, affrontando diversi temi:

BOLOGNA - "Più che aspettarmelo me l'auguravo, visto che io sono riuscito a portarli in Seria A dopo tanti anni. Soprattutto sono legato a quella piazza perché non solo ci ho allenato ma perché ci lavora mio figlio, penso che stiano facendo meglio del previsto secondo me".

LAZIO - "Sicuramente è una vittoria importante, anche perché è stata conquistata contro un club che obiettivamente è più forte rispetto alla Lazio. Nelle coppe internazionali, quando arrivi alle fasi finali, è fondamentale è sapere che loro non stiano al massimo e che tu sia al massimo della condizione fisica e mentale. Per una squadra che non è abituata a giocare la Champions credo che nella testa di ogni singolo giocatore c'è la Champions, anche se in campionato lasci qualche punto. Sono convinto che la Lazio - anche se non so se passerà - farà una grande prestazione".

FINALE COPPA ITALIA - "Io ho allenato tante piazze, sono io che sono sempre lo stesso! Io non ho mai vissuto la città e i club ma solo il centro sportivo anche se captavi che c'era qualcosa. Io non leggo social e giornali, però mi ricordo che si sentiva nell'aria qualcosa di diverso. Mi ricordo l'impatto a Roma di questi tre-quarti dello stadio che era rosanero e questo è un qualcosa che mi è rimasta scolpita perché vedere una città che si riversa sopra un paese per giocarsi qualcosa di importantissimo è qualcosa di unico".

PIANTO DURANTE LA PREMIAZIONE - "Pensavo che per quello che avevano fatto i ragazzi si meritavano di giocarla nel miglior modo. Ho giocato senza centrali, abbiamo recuperato qualche riserva e soprattutto giocavamo bene. Ce la siamo giocata ma con un pizzico di fortuna potevamo vincere. Sicuramente dispiace perché quel gruppo avrebbe meritato di alzare un trofeo".

PASTORE - "Sì, noi eravamo un gruppo composto da uno zoccolo duro come Migliaccio, Balzaretti, Liverani e dovevamo mettere ogni anno delle scommesse. Ce ne sono state tante, Pastore è un giocatore con un talento cristallino e si notava dai primi allenamenti. Era giovanissimo ma era un giocatore diverso, adesso sono tutti specializzati. Pastore è un tuttocampista, non è un trequartista, una seconda punta, un otto o un dieci, è un tuttocampista e soprattutto è un giocatore che deve sempre toccare la palla. Al Palermo te lo puoi permettere ma al PSG no, non ha fatto la carriera che meritava e doveva sentirsi importante perché in quel caso dava il 110%. Se lo trattavi come gli altri lo perdevi".

RICORDI DI QUEL PALERMO - "Io sono un orso, non mando auguri o cose del genere. Li sento ogni tanto: Bovo, Liverani, Pastore, con loro scambio messaggi ma se non ho una corrispondenza così assidua è colpa mia e non colpa loro. Io onestamente mi ricordo più le sconfitte, le vittorie per me sono scontate se lavori in una certa maniera. Quella della mancata Champions per un punto ad esempio ma di vittorie me ne ricordo tante come ad esempio quella a Torino e a Milano e anche a Roma anche se magari le sconfitte sono state meno".

FUTURO - "Io faccio quello che fanno gli allenatori senza squadra, non mi potrei riciclare anche perché non so manco cambiare una lampadina. Non posso trovare un altro mestiere, io mi aggiorno, studio anche se non vado agli stadi. Io sto a Roma e non posso vedere la Lazio perché l'affetto sarebbe tanto e non posso vedere neanche la Roma per il discorso inverso dato che sanno che sono un laziale d.o.c.. E quindi mi aggiorno sperando in una chiamata e sperando anche di poter dare una mano nella società dove vado".

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