Il confronto

Palermo, da Lucca a Brunori: storie di… bomber! Gol in rosa per la B, il futuro…

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Nelle ultime due stagioni, il Palermo ha potuto contare sul significativo apporto dato da Lorenzo Lucca e Matteo Brunori. Due attaccanti tangibilmente differenti sul piano delle caratteristiche tecnico-tattiche, ma accumunati dal vizio del gol

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A cura di Nicolò Cilluffo

"Siamo uguali in fondo", canta il noto artista Lorenzo Fragola. Matteo Brunori e Lorenzo Lucca: calciatori partiti da lontano, con un sogno in fondo al cuore, cullato, custodito gelosamente e alimentato giorno dopo giorno. La fame dei centravanti, il sano egoismo dei bomber. La responsabilità di prendersi carico della baracca, il senso del gol e la rabbia agonistica insita nelle vene di chi è chiamato a fare la differenza.

Storie e caratteristiche tecniche diverse che si intrecciano virtualmente in terra sicula. Rette parallele tracciate in sequenza sul manto erboso del "Barbera". In comune i colori rosanero, il killer instinct degli attaccanti di razza e le numerose reti realizzate con la casacca del Palermocucita addosso Trentacinque in due fin qui, per l'esattezza, in due differenti stagioni agonistiche.

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Lorenzo Lucca sbarca a Palermo nella sessione invernale di calciomercato dell'annata agonistica 2020/2021. Stagione che termina con la vittoria proforma - a causa dell'interruzione per lo scoppio della pandemia da Covid-19 - del Girone I del campionato di Serie D della formazione allora allenata da Rosario Pergolizzi. Un trionfo che permise alla stessa compagine siciliana di tirarsi fuori dal ginepraio del dilettantismo dopo appena un anno di purgatorio calcistico. Esigua la dose di minutaggio racimolata dal gigante originario di Moncalieri al primo anno in rosanero. Sessantuno minuti e un'unica rete arrivata all'esordio al "Renzo Barbera" contro il Biancavilla su prezioso assist di Andrea Silipo che aveva aperto le marcature con una magia mancina. Nel poco spazio concessogli, Lucca dimostra di possedere un potenziale tale da potersi giocare le proprie chances tra i professionisti e convince il binomio dirigenziale composto da Castagnini e Sagramola a far affidamento su di lui (in origine alter ego di Saraniti) per tentare di riportare in Serie B il Palermo.

L'avvicendamento sulla panchina siciliana tra Rosario Pergolizzi e Roberto Boscaglia non sortisce l'effetto sperato e l'ex centravanti del Torino inizialmente fa fatica ad ingranare sotto la guida tecnica del coach gelese. Il primo (doppio) centro in Serie C dell'ariete dalle lunghe leve arriva nei minuti 57' e 91' dell'ottava giornata di campionato, gara pareggiata poi dai rosa per tre a tre contro la Viterbese. Da lì in poi, Lucca inizia a sentire la fiducia dell'ambiente palermitano e mette a segno altri otto gol in dodici partite disputate. Un exploit determinante per il prosieguo della stagione del Palermo e per il roseo futuro ad attendere al varco il classe 2000. Altro ribaltone sulla panchina rosanero con l'eterno secondo di Boscaglia, Giacomo Filippi, a prendere in mano le redini di un team oggettivamente disorientato sul piano tattico e mentale Una tripletta contro la Casertana e niente più per Lucca, complice l'infortunio al ginocchio patito a Monopoli che l'ha tenuto ai box per le restanti nove gare tra campionato e play off . Un'assenza pesante da fronteggiare per la franchigia rosanero, costretta a dire addio al sogno promozione nel doppio confronto perso per mano dell'Avellino allora guidato da Braglia.

Futuro enigmatico, certezze da ritrovare sul campo dopo lo stop forzato e un sogno da inseguire. Lucca attira l'attenzione dei top club di Serie A ma a crederci fermamente ed avere la meglio sulle contendenti al suo cartellino è il Pisa che si aggiudica le prestazioni del classe 2000 a titolo definitivo. Stazza imponente, stacco aereo come marchio di fabbrica, buona tecnica di base e velocità non comune nell'attaccare porta e profondità per un granatiere del gol con ampi margini di miglioramento. L'ex Brescia parte a razzo e realizza ben sei reti nelle prime sette giornate del campionato cadetto. La convocazione di Nicolato con l'Under 21 dell'Italia a confermare quanto di buono fatto fin qui nel torneo di Serie B e le due firme d'autore messe a segno nelle quattro sfide disputate con i colori azzurri sul petto ad impreziosire il percorso intrapreso vertiginosamente dall'ex Palermo . Poi una brusca frenata, dovuta a qualche acciacco fisico di troppo e ad un alone di precoci e pressanti aspettative create attorno alla figura del forte, ma ancora giovane ed acerbo, talento piemontese. Un futuro ancora tutto da scrivere ed una ribalta da riagguantare con coraggio, fame e ardore agonistico. Una continuità in termini realizzativi da ricercare a tutti costi, per farsi spazio nel folto panorama nazionale degli attaccanti italiani.

brunori

La partenza di Lucca lascia un'enorme voragine al centro dell'attacco del Palermo edizione 2021/2022. Nella sessione estiva di calciomercato, tanti sono i nomi vagliati dal direttore sportivo Castagnini che, dopo un'attenta disamina e con l'imbeccata decisiva di Giacomo Filippi, con lungimiranza individua in Matteo Brunori il degno sostituto dell'attuale talento del Pisa. Tra lo scetticismo generale, l'italobrasiliano firma il contratto che dalla Juventus Under 23 lo lega al club di Dario Mirri a titolo temporaneo. Non semplice il compito a cui è chiamato Brunori, reduce da un'annata non particolarmente esaltante tra le fila dell'Entella. Quattro i gol tra Serie B e Coppa Italia, prima dell'opportunità di rilanciarsi in maglia rosanero.

Si sblocca prima di Lucca e alla quinta di campionato sigla il gol che vale il pareggio della squadra di Filippi contro il Monterosi Tuscia. Il classe 1994 studia da centravanti di razza e progredisce in termini di capacità di interpretare con dinamismo ed efficacia il ruolo di terminale offensivo di riferimento.  Brunori mette a segno altri sei gol in quindici match ma la sensazione è che ancora debba venire a galla tutto il potenziale che l'ex Juventus è tecnicamente in grado di esprimere. Giocate da fuoriclasse, gol d'autore, dinamismo ed implacabilità nei sedici metri, movenze da calciatore di spessore che lasciano presagire un futuro più rosa che nero.

Terzo cambio in panchina in tre anni e quarto allenatore pronto a prendersi carico di onori e oneri concernenti la guida di un club blasonato come il Palermo. Silvio Baldini subentra a Giacomo Filippi la scorsa vigilia di Natale dopo un brusco ko rimediato da De Rose e compagni sul campo del Latina. Il Covid-19 a falcidiare l'organico a disposizione dell'ex coach di Empoli e Carrarese non aiuta, di certo, quest'ultimo a prendere contezza di potenziale, attitudini e  peculiarità del roster di calciatori a propria disposizione. Baldini non demorde e sfrutta il rinvio della ripresa del Girone C di Serie C per testare abilità e caratteristiche di ogni singolo componente in seno all'organico siciliano. Tra le tante le possibili soluzioni, la centralità del numero nove sembra delinearsi come la certezza di una squadra che ha bisogno di trovare le proprie coordinate della felicità. Un ragazzo che ama lavorare in silenzio, rispondendo sul campo a qualsiasi critica mossa da ogni sorta di strampalato pulpito, di nome Matteo Brunori.

L'allenatore di Massa propone un 4-2-3-1 a trazione offensiva, rivoluzionando il modo di pensare e i principi tattici di un Palermo che fin qui aveva faticato a trovare continuità in trasferta, incappando spesso in brutte prestazioni e scivoloni letali per la corsa al primato. Pressing alto ed organico, squadra corta in trenta metri e intensità volta al recupero della sfera sulla trequarti offensiva, verticalità e ampiezza con l'obiettivo di migliorare il proprio score in termini realizzativi. Chi, senza dubbio, è il primo a giovare di questo radicale cambiamento è Brunori a cui scatta un ulteriore plus, tecnico e motivazionale, nella testa e nelle gambe. Un qualcosa che permetterà all'ex centravanti dell'Arezzo di trascinare letteralmente la squadra di Baldini a suon di gol, assist e giocate dalla pregevole fattura.

ACR Messina, Campobasso, Juve Stabia, Foggia, Turris, Virtus Francavilla, Vibonese e Avellino: le otto squadre purgate consecutivamente da Brunori che ha battuto un record appartenente a Sukru Gulesin che, nella stagione 1950/51 in Serie A, riuscì con la maglia del Palermo ad andare a segno per ben sette partite consecutive. La firma d'autore contro la squadra irpina vale, dunque, un pezzo di storia che rimarrà per sempre degli annali del club siculo. Ventuno reti in campionato fin qui e quattordici gol nelle ultime tredici gare, numeri da campione per un calciatore letteralmente di categoria superiore che ha agguantato Luca Moro del Catania in testa nella classifica capocannonieri del campionato di Serie C. La promozione in Serie B del Palermoa metà strada tra obiettivo e sogno passa dai playoff e, soprattutto, dai piedi di Matteo Brunori.

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