L'edizione odierna del Giornale di Sicilia si sofferma su un aspetto squisitamente tattico che sta caratterizzando l'avvio di stagione della compagine di Corini. Il Palermo ricorre spesso e volentieri nello svolgimento della fase difensiva all'applicazione della tattica del fuorigioco.
PALERMO ED OFFSIDE
Palermo, Corini e la chiave del fuorigioco: contro il Genoa rischio da tre punti
Strategia rischiosa ma estremamente redditizia se attuata in maniera sincrona e con massima applicazione collettiva da parte di ogni componente della retroguardia. Più volte, nella scorsa stagione, errori di posizionamento e lettura nel tentativo di lasciare in offside gli attaccanti avversari sono costati punti e gol alla formazione guidata da Silvio Baldini. Oggi la squadra rosanero sembra puntare molto sulla trappola del fuorigioco per disinnescare le manovre offensive degli avversari e Corini lavora intensamente su automatismi, tempi e sinergie di movimento del pacchetto arretrato per aumentare l'efficacia e limitare i rischi nella fase difensiva. Dati alla mano, il Palermo ha messo ben diciannove volte in fuorigioco gli attaccanti avversari in queste prime cinque gare di campionato. Ultimo e significativo episodio in tal senso proprio nel finale del match interno contro il Genoa. Nonostante l'intervento bucato da Nedelcearu, Bani era chiaramente oltre la linea difensiva rosanero al momento del cross di Coda ed il suo tocco ha di fatto invalidato la rete del pari del grifone. Circostanza esplicativa di come questo tipo di strategia, seppur rischiosa, possa risultare decisiva e risolutiva, se applicata correttamente, nei frangenti topici di una gara. Il Var ha confermato l'offside del calciatore di Blessin ed il Palermo ha potuto capitalizzare al meglio la rete del suo bomber Brunori, conquistando tre punti pesantissimi al Barbera dopo le due sconfitte patite contro Ascoli e Reggina.
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