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l'intervista

Palermo, Corini: “Brunori top, Baldini meritava la B. City Group? Darà solidità”

Serie B
Le parole dell'ex capitano e tecnico del Palermo

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Parola a Eugenio Corini. Capitano, bandiera, e poi anche allenatore. Corini e Palermo, un legame viscerale saldo nel tempo che ancora oggi tiene nella testa e nel cuore dei tifosi il ricordo di uno dei simboli della storia rosanero. Dal canto suo, l'ex centrocampista non ha mai smesso di seguire il Palermo, e adesso che tutte le attenzioni sono rivolte proprio sul club di viale del Fante per via del passaggio al City Football Group, Corini ha voluto esprimere le proprie sensazioni a riguardo. Il punto del tecnico classe 1970, intervistato alle colonne dell'edizione odierna del "Giornale di Sicilia".

"Baldini? A volte il calcio nel tempo ti ridà tante cose che magari non sei riuscito a prendere. Lavorammo insieme nell'anno della promozione e fu esonerato, tanti anni dopo ha fatto un lavoro spettacolare riprendendosi quello che tanti anni fa non era riuscito ad ottenere. È stata una promozione incredibile. Ho seguito soprattutto le partite dei playoff, ma da marzo e aprile la squadra ha raggiunto una condizione fisica e mentale pazzesca, arrivando ai playoff molto bene, ha trovato un'identità. Ha superato avversari forti, arrivando in fondo con grande merito e con il supporto straordinario del pubblico. Rivedere il Barbera pieno è stata la cosa più bella in assoluto. Complimenti ai giocatori, ai tifosi e a tutta la società per avere raggiunto una categoria importante come la Serie B". 

Sul rapporto con Baldini: "È stato un rapporto molto importante, abbiamo lavorato bene insieme e mi è dispiaciuto molto quando fu esonerato per delle problematiche legate al rapporto con il presidente Zamparini. Sono contento per lui che ha raggiunto questo traguardo. Il Palermo ha avuto qualche problema nella stagione regolare e nessuno si aspettava che potesse raggiungere la promozione già quest'anno. Sono felice per lui perché lo meritava, ma in generale per tutta Palermo".

Sull'esperienza sulla panchina del Palermo: "Sono arrivato con tanto entusiasmo, ma ho presentato le dimissioni due mesi dopo perché per me non c'erano le condizioni per provare a salvare tutti insieme la squadra. Proprio perché tengo tantissimo al Palermo, ho preferito lasciare, non me la sentivo di proseguire il mio lavoro. L'esperienza è stata travolgente ed entusiasmante, non posso mai dimenticare come la gente ha spinto in quelle partite. Ricordo la prima in casa con il Chievo, lo stadio era pieno. E poi la gente che ci ha aspettato la notte quando tornavamo da Genova. Una partita che sembrava indirizzata male e che noi siamo riusciti a vincere (da 3-1 per il Genoa a 3-4, ndr). Con quell'entusiasmo volevo provare a salvare la squadra ma non ritenendo ci fossero le condizioni ho preferito lasciare. Io penso che Castagnini e Baldini conoscano benissimo i ragazzi della squadra. Credo che molti di loro abbiano fatto benissimo. Loro conoscono meglio di tutti il valore della rosa. Sanno cosa fare e come migliorare l'organico in questo mercato ma i ragazzi hanno fatto bene".

Su Brunori: "Brunori è un giocatore che mi piaceva già quando giocava in Serie B con l'Entella, anche se non era mai riuscito a fare tanti gol. Era un giocatore fastidioso perché si muoveva bene in profondità e sapeva legare il gioco. Si capiva che aveva attitudine a fare gol e quest'anno secondo me ha dimostrato tanto, perché fare così tanti gol in Serie C non è mai facile. Per me è pronto a farli anche in una categoria superiore. Lo farà con grande entusiasmo, è stato confermato in una squadra importante per le sue caratteristiche tecniche, atletiche e mentali ed è pronto per fare benissimo anche in Serie B".

Sul City Group: "Per me è sempre importante capire da dove vieni, da dove arrivi. E in un momento di grande difficoltà come lo ha vissuto il Palermo bisogna fare solo i complimenti a Mirri e a chi ha diretto la società in questi anni. È stato due anni in C ed era il minimo sindacale poi per arrivare in Serie B. Il presidente è rimasto in società e questo è un aspetto molto importante. City Group darà solidità e stabilità alla società. Bisogna farli lavorare, di conseguenza. È fondamentale dare stabilità e se Mirri ha scelto loro significa che sono in grado di dare questo al Palermo. È la scelta più giusta".

Sul rapporto con Palermo: "Palermo è stata qualcosa di straordinario. Dopo gli anni al Chievo dove avevo fatto veramente bene, sentivo l'esigenza di vivere qualcosa di diverso, in una piazza così calorosa e che aveva un progetto importante, un grande presidente e un grande stadio. Ho trovato tutto quello che cercavo e ho sentito l'affetto della gente, un affetto e una stima ricambiati. Proprio per questo ero tornato da allenatore con grande entusiasmo ma per lo stesso motivo ho anche lasciato. Perché quando tieni ad una cosa cerchi di portare la tua professionalità e farlo nella maniera giusta e coerente. Palermo ha rappresentato l'età matura, abbiamo raggiunto grandi traguardi insieme, sono stato ben voluto e accompagnato e ho cercato di dare il meglio. Spesso si dice che il palermitano è diffidente con chi arriva da fuori, poi però ti conosce e ti apprezza per tutta la vita. Io ho avuto questa sensazione e si è creato un legame forte e solido che non tramonterà mai, resterà per tutta la vita a prescindere da tutto".

Chiosa finale su un possibile futuro sulla panchina rosa: "Vediamo quello che succederà, valuteremo le situazioni che si verranno a creare. Sceglierò la cosa più giusta per il mio futuro professionale".

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