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Palermo-Casertana 2-0: Rauti e Lucca, la meglio gioventù! Reazione da squadra e tre punti pesanti al “Barbera”

Un Palermo brillante e volitivo supera di slancio la Casertana

Mediagol8

di Leandro Ficarra

Bello, compatto e vincente.

Il Palermo sfodera una reazione impetuosa e ritrova il sorriso, regolando senza indugi la pratica Casertana.

Punta nell'orgoglio dopo la disarmante performance dello "Zaccheria" contro il Foggia, la compagine di Boscaglia ha mostrato carattere, abnegazione ed amor proprio, ritrovando equilibri, intensità e coralità nello svolgimento di entrambe le fasi di gioco. Le firme dei "Golden Boys" di Boscaglia, Rauti e Lucca, su un match oggettivamente a senso unico. Il Palermo ha dominato letteralmente un avversario parso vulnerabile, nervoso ed in perenne affanno, lacunoso in fase difensiva ed inconsistente ogni qualvolta ha provato ad affacciarsi dalle parti di Pelagotti. L'incubo Covid-19 che si è abbattuto sulla formazione campana non ha certamente creato i presupposti psicologici e mentali idonei a preparare una sfida ad alto coefficiente di difficoltà.

La prestazione brillante della bandaBoscaglia ha ulteriormente complicato i piani del tecnico Guidi che non è effettivamente mai riuscito nel corso del match a coniare accorgimenti e contromisure utili ad arginare lo strapotere rosanero.

L'allenatore rosanero pretendeva risposte chiare ed indicazioni utili, sul piano concettuale e strategico, dalla performance odierna dei suoi uomini.

La sfida contro la Casertana costituiva uno snodo cruciale della stagione non soltanto in termini di classifica. Comprendere in modo inequivocabile genesi e  cause delle criticità emerse nelle ultime uscite era l'unica chiave in grado di schiudere la porta dei sogni. Blackout fortuiti ed episodici o conclamati scompensi strutturali di matrice tattica? Boscaglia era in cerca di riscontri tanto crudi quanto illuminanti in tal senso. La vittoria di oggi, probabilmente, gli ha parzialmente chiarito le idee.

Il tecnico rosanero ha riproposto il 4-2-3-1 ma molto è cambiato rispetto a quanto si è visto sul manto erboso dello "Zaccheria".

Caratura e tipologia di avversario erano ben diverse, così come livello di approccio ed applicazione mentale da parte di molti calciatori rosanero.

Decisiva la rotazione degli interpreti, con l'innesto di alcune pedine che hanno conferito sostanza ed equilibrio, declinando una versione certamente più solida e razionale del medesimo spartito tattico.

Intelligenza calcistica e sagacia tattica di Palazzi, al fianco di Odjer in cabina di regia hanno certamente costituito un valore aggiunto non indifferente in termini di qualità in sede di impostazione. L'ex Monza è stato al contempo faro e mastice prezioso nella connessione tra i reparti.

Ago della bilancia il ritorno tra i titolari di Valente come aculeo sinistro del tridente. L'ex Carrarese ha gamba e disciplina tattica per interpretare il ruolo in maniera totale, pungente in percussione nell'uno contro uno, puntuale in ripiegamento in fase di non possesso.  Crivello, memore degli affanni precedenti, si è sovrapposto con giudizio ed all'occorrenza. Sul versante opposto Accardi ha tirato fuori una prestazione maiuscola, attento e calcisticamente essenziale in copertura, intraprendente in sede di spinta, propenso al dialogo ed alla sovrapposizione continua con un vivace Kanoute. Massima la cooperazione e la solidarietà tra i reparti, con i meccanismi di intercambiabilità e copertura sistematici e puntuali. Ogni qualvolta un esterno basso si sganciava o un interno si buttava nello spazio, la sequenza di scalate consentiva di mantenere la giusta densità.

Un 4-2-3-1 pronto a trasformarsi in un 4-4-1-1 particolarmente corto e stretto quando la palla era in possesso dell'avversario. Non che la Casertana costringesse il Palermo a chissà quali repentine rincorse. La squadra di Boscaglia ha gestito possesso della sfera e inerzia del gioco a suo piacimento, sciorinando venti minuti in forcing arrembanti ed avvolgenti ad altissima intensità.

Odjer e Palazzi si alternavano nel dettare tempi e tracce della manovra, dando linearità e limpidezza allo sviluppo delle trame rosanero e trovando sempre varie opzioni spendibili in fase di transizione. Rauti svariava con fisicità e tecnica sopraffina su tutto il fronte offensivo, legando il gioco e creando superiorità numerica con i suoi poderosi strappi in percussione. Le catene laterali funzionavano a meraviglia e il gioco dei padroni di casa si dipanava spesso in ampiezza, sfornando cross a ripetizione sui quali Lucca faceva valere centimetri ed abilità nel gioco aereo. Non solo lui in realtà, poiché spesso anche difensori e centrocampisti accompagnavano l'azione dei compagni riempendo l'area avversaria. Non è un caso che Accardi abbia costretto Avella a due prodezze e Marconi abbia firmato l'assist aereo per il vantaggio siglato da Rauti. La Casertana è stata cinta d'assedio per buona parte della prima frazione. Il computo dei corner è un dato piuttosto esaustivo in tal senso.

Nella ripresa Boscaglia ha ribaltato le gerarchie in zona nevralgica. Una sostituzione di reparto: Broh e Luperini in luogo di Odjer e Palazzi. 

Quasi una sorta di avvicendamento didattico, per testare equilibri e dinamiche collettivi in relazione a peculiarità e rendimento dei due interni di centrocampo. Complice una Casertana piuttosto spenta, il canovaccio del match è rimasto identico. Il Palermo ha continuato a macinare gioco, collezionando percussioni ficcanti sull'esterno ed occasioni da gol in serie. Prima Lucca, quindi Rauti, con gli ospiti a salvarsi davvero per un soffio.

La pressione sulla sfera sulla trequarti offensiva era costante e sincrona, il Palermo era sempre reattivo e feroce nella conquista della seconda palla e la Casertana barcollava in evidente apnea, non riuscendo ad uscire dal guscio. Logica conseguenza il gol del raddoppio rosanero: invitante il cross con i giri giusti dosato da Valente, splendida la torsione aerea di Lucca in sospensione che toglieva la classica ragnatela dall'incrocio dei pali.

Proprio un'ingenua reazione da parte del numero 17 rosanero innescava un parapiglia che culminava nella doppia espulsione di Buschiazzo e Marconi. 

Boscaglia aveva qualche istante prima gettato nella mischia Doda per Accardi, concedendogli una porzione di match per rodare la condizione dopo la lunga assenza dal terreno di gioco. L'espulsione di Marconi creava le premesse per il ritorno sul rettangolo verde anche di Edoardo Lancini che rilevava Rauti, tra i protagonisti assoluti del match. Il finale di gara regalava la prima e unica parata di Pelagotti su un buon destro di Fedato,

Quindi l'ingresso in campo del leader tecnico e carismatico indiscusso di questa squadra, Mario Alberto Santana, celebrato con accorata partecipazione da staff tecnico, compagni e addetti ai lavori presenti al "Barbera".  Valente sfiorava il tris proprio su invito del jolly offensivo argentino e l'arbitro sanciva poco dopo il termine del match.

Contro la Casertana, gli automatismi insiti nel 4-2-3-1, marchio di fabbrica del tecnico rosanero, hanno funzionato alla perfezione.

Grande applicazione ed disciplina nello svolgimento delle due fasi, qualche sbavatura fisiologica ma nessun evidente disagio strutturale. Un abnegazione ed un'intensità ben diversa rispetto alle precedenti uscite hanno fatto la differenza, al pari dell'innesto di un paio di pedine con caratteristiche ben precise, Palazzi e Valente, che hanno conferito sostanza ed equilibrio tra i reparti.

La performance va chiaramente parametrata sul momento e la caratura di un avversario in evidente difficoltà. Consolidando determinati presupposti si può chiaramente proseguire su questo sentiero, contemplando al contempo l'utilizzo di soluzioni tattiche alternative in funzione a contingenze, condizione dei singoli e tipologia di partita.  Spessore tecnico e caratteriale della prestazione indubbiamente confortano dopo le ultime altalenanti uscite. Boscaglia ed i suoi uomini sono tuttavia perfettamente consapevoli che per tornare ad irrompere in zona playoff urge adesso una decisa virata in termini di continuità di risultati.

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