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CRISI PALERMO

Palermo, caos e crisi di identità: a Terni lanci lunghi e zero occasioni per Corini

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A Terni il Palermo tenta di mutare principi di gioco senza ottenere benefici

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L'edizione odierna del Giornale di Sicilia si sofferma sulla crisi di identità e risultati del Palermo di Corini che fatica ad uscire dal tunnel della crisi.

Un'analisi dettagliata sotto il profilo tecnico-tattico delle numerose criticità e del momento di confusione che caratterizzano l'avvio del percorso della compagine rosanero nel torneo cadetto. Prendendo in esame la partita di Terni, il noto quotidiano regionale sottolinea il ritorno al 4-3-3, dopo i tre sistemi di gioco alternati contro il SudTirol, e alcune tangibili variazione rispetto ai principi fondanti nello sviluppo della manovra.  Dati alla mano, il Palermo al "Liberati" ha drasticamente ridimensionato il ricorso alla costruzione dal basso, incrementando il numero dei lanci lunghi sulla pressione degli avversari. Scelta figlia della paura, della tipologia di avversario, o deciso cambio di rotta? Questo il quesito alla base dell'approfondimento, anche se la virata strategica non ha comunque sortito effetti significativi. Nelle rare occasioni in cui il Palermo ha cercato il giropalla fin dal primo possesso, la Ternana ha approfittato delle sbavature rosa, creando un paio di pericoli e dando origine al gol di Partipilo. Palese la difficoltà della formazione rosanero nel trovare Stulac con i tempi ed i giri giusti, così come quella del playmaker sloveno a conferire fluidità e verticalità alla manovra della squadra. I numerosi lanci lunghi alla ricerca di Brunori, stretto nella morsa dei possenti centrali difensivi umbri, non hanno certo messo in condizione l'italobrasiliano di rendersi pericoloso. Idem le lunghe e vane gittate alla ricerca di Elia e Di Mariano. Qualunque sia il tema della traccia proposta, il Palermo difetta di intensità, qualità ed incisività. Anche il tentativo di mutare pelle e rivedere i principi di gioco originari, messo in atto contro la Ternana di Lucarelli, non ha generato benefici o progressi, Comprensibile la voglia di testare qualche modifica per cercare di invertire un trend negativo, ma il risultato ha prodotto solo confusione e tolto forse qualche minima certezza alla squadra. Forse la paura di commettere errori fatali ha indotto Marconi e compagni a limitare l'utilizzo della costruzione dal basso, sortendo un blackout nel perseguimento di un'idea di gioco che dovrebbe prescindere da errori ed incidenti di percorso fisiologici, come professato dal tecnico a più riprese. L'indice di pericolosità del Palermo di Terni, praticamente nullo, le fragilità in fase difensiva e l'ennesimo risultato negativo non lasciano spazio al beneficio del dubbio. Bisogna trovare altre soluzioni per invertire la rotta, già dal prossimo impegno casalingo contro il Pisa.

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