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Palermo, Brunori: “Momento magico, voglio i rosa in B. Idolo? Se penso a Benzema…”

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Il numero 9 rosanero ha detto la sua rispetto a molteplici argomenti legati alla fantastica stagione che lo sta rendendo protagonista con la maglia del Palermo

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Parola a Matteo Brunori. Voluto da Giacomo Filippi e arrivato tra dubbi e incertezze, Matteo Brunori sta dimostrando tutto il suo valore nel suo incredibile finale di stagione. L'attaccante italo-brasiliano sta senza dubbio vivendo la migliore annata in carriera, con 23 gol siglati nell'intero campionato di Serie C e il primato europeo di reti segnate nel 2022, ben 16. Un exploit totale, con l'ex Arezzo che vuole continuare a trascinare la formazione rosanero, adesso in mano a Silvio Baldini.

Intervistato alle colonne odierne del Corriere dello Sport, Brunori ha detto la sua in merito ai record conseguiti e alla stagione fin quei portata avanti con un rendimento estremamente positivo, restando sempre umile e con i piedi ben fissati a terra: "La sto vivendo con la giusta moderazione, mi fa piacere leggere questi numeri ma cerco di non volare troppo alto. Non posso negare di passare un momento magico, e ne sono super contento. Me l'avessero predetto in estate, avrei risposto: magari! Era solo un sogno nel cassetto, oggi che è realtà cerco di renderlo utile al Palermo perché è questo che conta più di tutto. Non intendo fermarmi, questo è certo. Arriva adesso il momento più importante, non vogliamo guardare quello che è stato o pensare alla differenza di rendimento fra casa e trasferta. È tutto ancora aperto e sabato a Monopoli ci attende uno scontro determinante per la posizione play off: ci stiamo preparando al meglio, il fatto che assieme ai gol arrivino i risultati fa star bene sia me che la squadra. Poi in mezzo ci sarà il derby con il Catania che sappiamo quanto conti per la città". 

Brunori ha poi proseguito parlando dei suoi idoli in quanto ad attaccanti, spiegando poi anche i motivi che lo hanno convinto ad accasarsi al Palermo nell'ultima sessione estiva di calciomercato: "Devo fare un nome? Allora dico Benzema, che personalmente preferisco. Superato anche lui per i gol? Ho letto, eccome, e ovviamente sono grandi soddisfazioni, quelle per cui un giocatore vive. Ma è evidente che questi numeri vanno rapportati ai diversi campionati, e che io non mi sogno neppure di paragonarmi a fenomeni del genere. La cosa che mi auguro è che siano gol che continuino a portare risultati al Palermo. Quanto sta incidendo l'ambiente? Tantissimo: in quello stadio, anche quando non è pieno, senti un affetto speciale. Io lo avvertivo anche nelle prime giornate in cui non segnavo: sentivo le persone vicine. Al Sud ero stato solo per piccolissime parentesi ma qui il calore può trascinare un giocatore. A Palermo si vive di emozioni, ti riconoscono per strada, ti supportano. Vuol sapere un segreto? Ogni attaccante sa che si possono vivere alti e bassi magari senza un motivo specifico. Ho vissuto questa situazione sulla mia pelle, l'anno scorso con l'Entella (in B) giocavo sempre ma ho fatto solo 3 gol. Non me lo spiegavo ma l'ho presa in maniera positiva pensando che ci sono stagioni utili per la maturazione di un giocatore. E ho colto al volo l'opportunità di rilanciarmi in un posto che ti poteva dare qualcosa in più. Quando avverti che la gente e i compagni credono in te, è più facile che la palla che prima colpiva la traversa, adesso entri. Ecco perché di questi 23 gol il merito è anche di Palermo, ambiente, tifosi, staff". 

Chiosa finale rispetto al suo rapporto speciale con Baldini, al quale Brunori dedica un ringraziamento speciale: "Da quando è arrivato, la svolta è stata enorme, si vede quando giochiamo, non solo per i miei gol. Mi ha anche bacchettato? Non importa, vi rivelo una cosa. Siamo pronti.Insieme abbiamo un sogno, e ci siamo ripromessi di esaudirlo: portare in B il Palermo. Il rapporto è nato subito: ai primi di gennaio, io ho avuto il Covid, non recuperavo, ho fatto una serie di accertamenti più approfonditi. Baldini mi è stato sempre vicino, mi chiamava in continuazione, voleva che rientrassi al più presto. Ho sentito la fiducia della persona, al di fuori del ruolo dell'allenatore: e queste sono cose che non succedono spesso nel calcio".

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