"Difesa da incubo: Palermo al bivio". Apre così l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport che punta i riflettori sulla sconfitta esterna del Palermo al "Marulla" di Cosenza.
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Palermo, bivio tattico per Corini: giocare d’attesa o provare ad imporsi rischiando
Dopo tre gare senza subire alcuna rete, contro Cittadella, Modena e Parma, i rosanero escono sconfitti dalla Calabria con il tris rifilato dalla compagine rossoblù, mostrando nuovamente quelle incertezze che sembravano essersi risolte. Sono ben cinque le partite in cui la formazione di Eugenio Corini ha incassato tre reti nell'attuale campionato contro le seguenti squadre: Ascoli, Reggina, Ternana, Pisa e Cosenza. "Se il Palermo prova a fare la partita perde solidità, perché la distanza tra le linee si allunga e le coperture preventive spesso non sono omogenee come quando la squadra imposta una gara di attesa e ripartenza. In secondo luogo il reparto arretrato nella sua composizione propone enormi lacune strutturali, perché nessuno dei difensori in organico è rapido nell'accorciare o nell'anticipo e soffre la velocità degli avversari", questa l'analisi del quotidiano.
Si evidenzia anche come il reparto difensivo sia carente di certezze nonostante un apparente calciomercato estivo di livello, ricordando le prestazioni altalenanti di Mateju, la disponibilità ad intermittenza di Sala a causa degli infortuni e la difficoltà ad inserirsi di Bettella. "Il Palermo a questo punto è a un bivio: giocare di attesa in modo cinico come il con il Parma, rischiando poco, o provare a imporsi segnando anche due gol come a Cosenza e rischiare di prenderne tre? La risposta sembra scontata, ma la soluzione è nella mani di Corini", conclude la Gazzetta.
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