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l'intervista

Palermo, Baldini: “Voglio la B, non ho paura. Ecco cosa dico ai ragazzi, i tifosi…”

Palermo

Il tecnico del Palermo, Silvio Baldini, traccia un piccolo bilancio consuntivo del suo primo trimestre alla guida della squadra rosanero

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Missione Serie B. Il Palermo di Silvio Baldini sembra aver ingranato la marcia giusta in vista del rush finale che stabilirà le gerarchie nel girone C di Lega Pro in chiave playoff. Il tecnico toscano, nonostante qualche fisiologica difficoltà, è riuscito a dare un forte imprinting in termini di identità tattica, forma mentis e impianto di gioco a De Rose e compagni. Eccellente il rendimento casalingo fatto registrare dalla formazione rosanero con l'ex Empoli alla guida: il Palermo ha infatti totalizzato fin qui tredici punti in cinque partite, frutto di 4 vittorie ed un solo pari, nel derby contro l'ACR Messina. La prima vittoria in trasferta dell'era Baldini è finalmente arrivata al "Partenio-Lombardi" contro l'Avellino, rompendo un sortilegio che voleva il Palermo quasi sempre sconfitto lontano dalle mura amiche. Il tecnico classe 1958 traccia un piccolo bilancio consuntivo del suo primo trimestre alla guida del Palermo, nel corso di un'intervista concessa ami microfoni del TGMED, in onda su TRM13.

"Sono venuto in un momento i cui le cose non andavano bene, altrimenti non mi avrebbero chiamato. La vigilia di Natale mi è arrivato questo bel regalo, il destino si è ricordato di me. La convinzione di poter vincere i playoff? Per quanto mi riguarda, è sia una speranza che una convinzione, poiché chi non ha speranze ed obiettivi nel suo lavoro non ha di fatto alcun motivo di farlo. Io mi auguro che il Palermo salga in serie B, non ho paura a dirlo perché altrimenti non avrebbe alcun significato la mia presenza qui. Diciotto punti conquistati nelle dieci partite della mia gestione tecnica? Si poteva fare qualcosa in più, ce lo saremmo anche meritato in ragione della qualità delle nostre prestazioni. Tuttavia, il campo ha emesso questo verdetto e per adesso va bene così, l'importante è non fare passi falsi in futuro. Dove può migliorare il Palermo? Esistono numerosi aspetti e mille sfaccettature in cui questa squadra può e deve migliorare ogni giorno. Dal momento in cui mi sono insediato la squadra è cresciuta in maniera graduale ma costante, in tante piccole cose. Certi concetti si assimilano quotidianamente e sono importanti anche i piccoli passi in avanti. In certe cose siamo riusciti a migliorare anche sono del 5% e questo è già un risultato enorme. Il mio approccio al calcio più umano e meno scientifico rispetto ad altri allenatori? Bisogna fare un distinguo, è chiaro che quando lavoro con la squadra mi focalizzo su concetti didattici legati alla tattica, alle situazioni ed ai moduli di gioco, nozioni che i professionisti devono conoscere. Durante il lavoro con i ragazzi è chiaro che mi soffermo su un modo di interpretare un sistema di gioco, che sia 3-5-2 o 4-3-3, o su come sviluppare un'azione in un modo o in un altro. Chiaramente questi aspetti specifici non interessano al grande pubblico, che vuole semplicemente cuore, attenzione e applicazione, quando la sua squadra sta sul terreno di gioco. Quindi, è normale che quando mi rivolgo alla gente sottolineo l'importanza di valori più umani, empatici ed emotivi. Io devo allenare cercando di alimentare entusiasmo, non guardo i lati negativi, focalizzo la mia attenzione sul lato positivo delle cose, questo mi da la speranza che possiamo raggiungere grandi risultati".