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Palermo-Avellino 0-2: la compagine di Boscaglia stecca la prima al “Barbera”, D’Angelo e Fella firmano il blitz irpino

Mediagol8

PRIMO TEMPO - Il Palermo cerca i primi tre punti della stagione e confortanti cenni di sé nel match interno al "Barbera" contro l'Avellino.

Esordio casalingo effettivo in campionato, dopo il rinvio della sfida interna contro il Potenza che verrà recuperata il prossimo 29 ottobre.

Buoni segnali in termini di ordine, coesione e compattezza sono arrivati dallo stadio "Liberati" di Terni dove la compagine di Boscaglia ha meritatamente ottenuto il primo punto del suo nuovo percorso nel girone C di Serie C. Adesso urge accelerare, al fine di conferire slancio numerico e psicologico all'avvio di torneo e legittimare le decantate ambizioni di vertice. Boscaglia ripropone il 3-5-2  già testato con lodevoli risultati nell'insidiosa trasferta umbra.

Medesimo dispositivo tattico caratterizzato da diverse novità per quanto concerne la scelta degli interpreti. Pelagotti tra i pali, Peretti, Lancini e Accardi a comporre il trio di centrali difensivi. Doda e Valente esterni alti, Luperini debutta in zona nevralgica coadiuvato da Broh e Odjer. Linea verde in avanti con Lucca e Rauti coppia d'attacco. Forfait dell'ultimo istante da parte di Marconi.

Partita che scorre a ritmi cadenzati e non certo esasperanti nei primi quindici minuti. Odjer crossa in area con i giri giusti ma Valente alza la mira di testa da ottima posizione. La manovra del Palermo, che si sforza di fare la partita, si dipana in modo piuttosto scolastico e macchinoso. Valente trova Doda con un cambio di fronte che taglia il campo ma l'ex Sampdoria si incarta in un dribbling fumoso e perde l'attimo propizio per calciare.

L'Avellino alza la testa e sblocca il match intorno al ventesimo: il palermitano Santo D'Angelo si ritrova liberissimo nel cuore dell'area su un traversone dalla trequarti che coglie a dir poco impreparata la difesa rosanero. Evidente il corto circuito nel movimento corale della linea difensiva che scala in maniera scomposta le marcature. Doda lascia il campo per infortunio, lo rileva Kanoute. La reazione del Palermo è sostanzialmente poca cosa, un flipper aereo targato Luperini-Rauti-Lucca si conclude con un'incornata del numero 17 rosanero alta sulla traversa. Compagine di Braglia che chiude la prima frazione in vantaggio di misura.

 

SECONDO TEMPO -  Cinque minuti bastano all'Avellino per spaventare ancora la difesa rosanero: su un duello aereo la sfera resta sui piedi di Fella che calcia verso la porta di Pelagotti ma non centra il bersaglio. Valente lavora l'ennesimo pallone sulla corsia di sinistra e scarica su Broh, il tirocross dell'ex Cosenza non trova la testa di Lucca e si perde di poco a lato. Neanche il tempo di metabolizzare il rammarico che arriva l'ennesima doccia fredda: il pressing alto degli irpini su Kanoute innesca la percussione di Fella che entra in area e con un destro chirurgico firma il raddoppio degli ospiti. La compagine di Braglia sciorina brillantezza atletica ed automatismi già adeguatamente rodati, le criticità di ogni sorta in seno alla formazione di Boscaglia appaiono piuttosto evidenti. Boscaglia cerca la scossa psicologica e tecnica con un paio di innesti dalla panchina: Santana e Saraniti rilevano  rispettivamente Broh e Lucca. Il Palermo si spende in un forcing caotico ed evanescente, lodevole per buona volontà ma calcisticamente privo di logica, contenuti tecnici di rilievo e costrutto alcuno. Un assolo di Kanoute, che salta un paio di avversari e calcia secco verso la porta, chiama Forte alla deviazione in angolo. L'ultimo quarto d'ora di match rispetta il copione figlio del risultato: Avellino in comoda e brillante gestione del doppio vantaggio, Palermo ad aggrovigliarsi su limiti, problematiche e frustrazioni di un inizio di stagione tutt'altro che convincente.

 

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