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L'intervista

Palermo al City Group, Ficarra: “Speriamo vedano in noi un pianeta e non un satellite”

Palermo
L'intervista al noto attore palermitano, Salvo Ficarra

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"L'impressione è ottima. Stiamo parlando di una grandissima realtà. Di persone che fanno calcio ad altissimo livello e che nel calcio hanno fatto grandi cose. Mirri ha centrato il suo quarto obiettivo. Ha preso la squadra, ha ottenuto due promozioni e adesso ha venduto la società". Così Salvo Ficarra - noto attore palermitano - in merito alla cessione dell'80 % delle quote del club di viale del Fante al City Football Group. Di seguito, l'intervista completa a Salvo Ficarra, intervenuto sulle colonne del noto quotidiano "La Repubblica".

"Vittoria di Mirri? Sicuramente, ma è anche la vittoria della città che ha dimostrato le sue potenzialità e ha dimostrato che a Palermo c'era posto per un presidente tifoso che, senza un dispendio di denaro strabiliante, è riuscito a ritrovare la strada e iniziare un nuovo cammino. Adesso speriamo che i dirigenti del City Group possano vedere in noi, non tanto uno dei satelliti, ma un pianeta. Speriamo ci permettano autonomia di crescita. Il bello del calcio è che permette ai tifosi del Palermo, così come lo ha fatto con quelli del Napoli piuttosto che della Samp o del Cagliari, di sognare lo scudetto. Questo significa trattarci da pianeta. Io sono un tifoso e per me basta vedere le maglie rosanero in campo. Io ero felice anche in serie D. Anzi, le dirò che quello che mi rendeva felice era vedere la sofferenza di Mirri, non perché gli voglia male ma perché so che da tifoso soffriva come me per il bene della squadra e non per altro. Io tifo per la mia squadra a prescindere dalla categoria. Il risultato è una variabile, ma la passione non si spegne. Io ero triste solo quando il Palermo non esisteva".

Ficarra ha poi proseguito: "Vedere lo stadio pieno ai play-off è stato bellissimo. Per il resto non mi va di addossare colpe specifiche al palermitano. Siamo migliori di come ci rappresentano. Sarebbe bello che la vittoria fosse già nella passione. Mi è piaciuto che da Palermo potesse rinascere qualcosa. Se avesse continuato Mirri per me andava bene lo stesso. Magari per andare in A ci avremmo messo cinque anni, ma, in fondo, quello che conta è il viaggio e il viaggio di Mirri è stato bellissimo. Dobbiamo riempire lo stadio. Io ho sempre fatto abbonamento e invito gli altri a farlo. Da tre anni ho le tessere numero 3 e 4 e alla società consiglio di non cambiarmele perché ha portato bene. Invito anche i nuovi dirigenti a capire che il momento è economicamente difficile e servono prezzi più popolari. Punto al 20% di Mirri. Sino a quando ci sarà lui mi sento tranquillo. Anzi, sino a quando ci saranno lui e il magazziniere Pasquale, quello sarà sempre il mio Palermo".

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