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Nicola Salerno: “Con la Juve non abbiamo fatto così male. Balogh-Sallai? Vi dico perché hanno giocato”

Nicola Salerno e Diego Lopez

Le parole del direttore sportivo del Palermo due giorni dopo il ko per mano della Juventus: "Non stiamo mollando, nostro campionato inizia dal match con la Sampdoria".

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Passi indietro, molti. Inutile girarvi attorno. Il calo del Palermo è evidente. Sì, venerdì sera, di fronte ai rosa vi era la Juventus di Massimiliano Allegri e non il Crotone, ma la prestazione offerta da Rispoli e compagni, congiunta all'atteggiamento assunto la dicono lunga sul real stato di forma di una squadra che deve fare già i conti con i problemi di organico.

Mentre emergono retroscena relativi a delle telefonate "burrascose" intercorse tra il presidente Zamparini e l'allenatore Diego Lopez per alcune scelte tecniche delle scorse partite (qui l'approfondimento), rompe il silenzio il direttore sportivo del club rosa, Nicola Salerno, che - secondo 'la Repubblica' - avrebbe pensato alle dimissioni a fine gennaio.

Il dirigente di Matera prova a dimenticare gli innumerevoli errori commessi da Goldaniga e soci negli ultimi due impegni di campionato e guarda oltre: ascoltando il parere dell'ex factotum di Messina e Leeds, vi sarebbero ancora degli spiragli per la salvezza. Otto, attualmente, i punti che distanziano il Palermo dall'Empoli (quartultima forza del torneo) che ieri sera ha perso contro la Lazio, in un match che al 67' stava conducendo per 1-0 (poi Immobile e Keita hanno ribaltato il punteggio).

"La squadra - dice Salerno al 'Giornale di Sicilia' giudicando Juventus-Palermo - ha commesso degli errori, ma dal punto di vista della prestazione non abbiamo fatto così male", sostiene il ds che prova a trasmettere ottimismo rivolgendo lo sguardo ai prossimi impegni. "Il nostro campionato inizia da Palermo-Sampdoria - prosegue -. Speriamo di giocarcela bene, andando avanti fino alla fine". Tornando alle scelte di formazione, non si può non parlare della decisione di far giocare dal primo minuto allo Stadium sia Norbert Balogh che Roland Sallai. "I due ungheresi in campo dal primo minuto perché ci siamo arresi? Guai a pensarlo - risponde Salerno -. C'è la volontà di responsabilizzare i giovani, ma non è che se avesse giocato Embalo ci saremmo ritrovati con chissà quanta esperienza in più". Torniamo dunque al problema di fondo: inadeguatezza dell'organico. Come direbbe Linus...