palermo

Mirri: “Porto dentro lezione di Renzo Barbera, per me solo lui è il presidente. Ho scelto il silenzio perché…”

Le parole del presidente rosanero, Dario Mirri, in occasione del centenario della nascita dello storico presidente del Palermo Renzo Barbera

Mediagol93

Il Palermo non dimentica Renzo Barbera.

Portò i rosanero per ben due volte in finale di Coppa Italia, conducendoli inoltre sul grande palcoscenico della Serie A. Il "Presidentissimo", così come ricordato in Sicilia, si spense a 82 anni il 20 maggio del 2002. A pochi mesi di distanza dalla sua scomparsa lo stadio "La Favorita" fu intitolato alla sua memoria. Una figura rimasta nel cuore di tutti i tifosi palermitani e ricordata, in occasione del centenario della sua nascita, dall'attuale presidente del club rosa Dario Mirri attraverso i canali ufficiali del club.

“Per me Renzo è IL Presidente. Tutti gli altri, non siamo che custodi temporanei di un bene collettivo”, ha dichiarato il presidente Dario Mirri. “Quello di oggi è di certo un mondo completamente diverso da quello in cui ha vissuto mio zio. Ma ancora adesso molto di ciò che lui è stato rimane un punto di riferimento imprescindibile, almeno per me. Non è detto che il Passato non possa essere un riferimento per le generazioni future, anzi! Mi riferisco in particolare alla sua capacità di creare un intero sistema di valori attorno a una squadra, una società, un’azienda. Per lui i giocatori, ma anche molti tifosi, erano gente “di famiglia” e attorno a questi rapporti umani, si può sviluppare oggi uno straordinario progetto imprenditoriale. La stessa attitudine affettuosa che come amore filiale dedicava ai figli Giuseppe, Ialù e Ferruccio, ed oggi si riflette sul nipote Lorenzo, la si poteva vedere nei confronti di collaboratori e calciatori. Questa lezione, questi valori, li porto sempre con me e cerco di farmi guidare dal suo esempio. Indimenticabile quando, dopo l’ingiusta sconfitta a Roma per la nostra prima finale di Coppa Italia, volle comunque premiare i nostri giocatori, esattamente come se avessimo vinto”.

Inevitabile la parentesi relativa all'emergenza Coronavirus e al complicato momento vissuto dal Paese e, conseguentemente, anche dal calcio: “Sono tempi difficili e per questo, in quest’ultimi mesi, ho preferito rivolgere il pensiero in silenzio a tutti i medici e le persone che stanno combattendo la guerra contro il virus, piuttosto che rilasciare considerazioni sul futuro sportivo delle competizioni, come altri presidenti nelle ultime settimane, magari seppur in serie A, hanno sentito il bisogno di fare, evidentemente in modo solo interessato alle proprie egoistiche necessità di classifica". 

tutte le notizie di