Parola a Dario Mirri. Il presidente del Palermo è intervenuto nel corso della puntata speciale di "La Partita sul 13", andata in onda su Trm, per analizzare le tematiche più scottanti circa il mondo rosanero. La trattativa per la cessione delle quote di maggioranza del club di Viale del Fante procede, infatti, spedita col City Football Group che nei prossimi giorni si insidierà ufficialmente in quel di Palermo. Tra i tanti argomenti affrontati, Mirri si è soffermato sulla chiusura del triennio trascorso a tinte rosanero.
L'intervista
Mirri: “Non farei sforzi se non fosse per il Palermo. Si diceva che ero uno sciacallo”
Di seguito, le dichiarazioni del noto imprenditore palermitano.
"Ultimi giorni da proprietario? Domani si completeranno i tre anni del nostro progetto. La Serie B era un obiettivo, così come consegnare il Palermo a chi avesse le migliori possibilità economiche. I soldi investiti ai tempi della Serie B nel 2019? Era il periodo in cui i rosanero si giocavano la Serie A che avrebbe potuto anche salvare il vecchio club. Si diceva di me che ero uno sciacallo ma la verità è un'altra, quei soldi non torneranno più. Impegno mantenuto? Sono stato fortunato nel vincere. Futuro del Palermo dopo il primo luglio? Mi auguro che possa essere radioso e che io possa consegnarlo alle migliori mani possibili. Chiamata sceicco? È da più di un anno che lavoro con gli advisor. È stato un lavoro faticoso che deve essere ancora completato ma che consente al Palermo di realizzare il mio sogno. Non farei tutti questi sforzi se non fosse per il Palermo".
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