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Mirri: “Il nostro obiettivo resta la promozione, il mio messaggio ai tifosi”

Mirri: “Il nostro obiettivo resta la promozione, il mio messaggio ai tifosi”

Le dichiarazioni live in conferenza stampa del presidente del Palermo, Dario Mirri

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Finito il campionato, per il Palermo, è tempo di bilanci.

Si ferma ad Avellino la corsa del Palermo di Giacomo Filippi, costretto a salutare così il sogno promozione dopo il ko rimediato al “Partenio-Lombardo” deciso dalla zampata dell’attaccante biancoverde, Sonny D’Angelo. Inutile il successo maturato al “Renzo Barbera” dai rosanero, in virtù del miglior piazzamento in classifica degli irpini che ha decretato il passaggio degli stessi al prossimo turno degli spareggi promozione. Eliminazione, a seguito della quale, per il Palermo sarà necessario tracciare un bilancio sulla stagione appena conclusa volgendo inoltre uno sguardo al futuro.

Questo pomeriggio il presidente del Palermo, Dario Mirri, è intervenuto in conferenza stampa per soffermarsi su alcuni temi caldi in casa rosanero tra obiettivi, progetti sportivi e questioni societarie, in vista della prossima stagione.

"Progetto Palermo? Il nostro progetto è quello di vincere. I primi di agosto del 2018 Aurelio De Laurentiis si è aggiudicato il bando del Bari e dichiara di voler riportare subito in A i galletti. Loro hanno investito molti più soldi e sono usciti anche loro ai playoff. Noi faremo una squadra per poter vincere come faranno tutti. Credo che le grandi città che affronteremo cercheranno tutte di vincere, nessuno penso giochi per perdere. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere la promozione, poi non so se ci riusciremo o meno perchè sappiamo che il pallone è rotondo. Tornando alla stagione appena conclusa, posso dire di essere molto soddisfatto perchè eravamo una neopromossa con una squadra che veniva dalla D e che ha modificato la rosa con dodici innesti".

"Dobbiamo vivere il presente e non il passato - ha continuato Mirri. Capisco che siamo la quinta città d'Italia e che i nostri tifosi siano fantastici. Ma questo non ci dà il diritto di andare in Serie A. Se non accettiamo dove siamo non potremo mai riuscire a guardare al futuro, c'è la necessità di condividere un patto d'unità con la città che deve stringersi attorno alla squadra anche quando si perde. Quando con Filippi abbiamo fatto bene sembravamo una squadra da Champions League, gli otto mesi precedenti la squadra era da buttare. Il nostro progetto è quello di fare una squadra come quella che ci ha reso orgogliosi in questi ultimi quattro mesi per provare a vincere il campionato".

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