Nel corso della manifestazione per il trentennale della strage di Capaci, il presidente del Palermo F.C., Dario Mirri, è intervenuto al foro italico sia per parlare d'attualità in casa rosanero, sia per commemorare un momento delicato della storia italiana:
il ricordo del presidente
Mirri: “Il 23 maggio 1992 andai a vedere Avellino-Palermo. Fu una sconfitta globale”
Questo il ricordo di Mirri, presidente del Palermo, tra attualità in casa rosanero e ricordo di quella strage di Capaci di trent'anni fa
"La partita di sabato è stata una grande emozione per tutti ed anche i calciatori stanno vivendo un’emozione straordinaria. Abbiamo ricominciato da zero. Sembrava un’impresa impossibile tornare nel professionismo, ma pian piano sono stati raggiunti degli obiettivi e bisogna lasciare qualcosa alla città. In queste ultime due partite i tifosi stanno seguendo la squadra in maniera straordinaria. Le trattative per la cessione? L’importante è che resti il Palermo. Il Palermo è Palermo, non c’è un distinguo tra la squadra e la città, che era ciò che ho desiderato fare fin dal primo giorno e la testimonianza della partecipazione di questi ultimi giorni è la conferma che i palermitani amano il Palermo e quindi amano la propria città”
IL RICORDO DEL 23 MAGGIO 1992: "Anche io 30 anni fa c’ero e ricordo che stavo andando con gli amici ad Avellino per seguire una partita ad Avellino decisiva per la salvezza del Palermo. Ricordo che ci arrivò questa notizia in nave, fu una giornata drammatica e anche il Palermo perse. Quel giorno è stata una sconfitta globale. Il Palermo, adesso, vuole rappresentare la parte che si rialza. La memoria è importante perché ti consente di guardare avanti, perché se non sai quello che è successo nel passato fai fatica a capire quello che avverrà nel futuro. Credo che quello che ha vissuto la mia generazione abbia sgombrato ogni dubbio, ogni equivoco e ci abbia indicato la giusta direzione, il sacrificio di tutti loro non è stato vano".
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