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l'intervista

Mirri: “Futuro Palermo e caso Di Piazza, vi dico tutto. Rinforzi? Sì, se occorrerà”

Palermo

Dal futuro del club alla querelle tra Dario Mirri e Tony Di Piazza: le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Palermo

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"Futuro? Non ci sono sostanziali novità". Lo ha detto Dario Mirri, intervistato ai microfoni del "Corriere dello Sport-Stadio". Diversi i temi trattati dal presidente del Palermo: dalla querelle con l'ex vicepresidente Tony Di Piazza, al futuro del club. Il dialogo con il fondo inglese interessato alla società di viale del Fante, gestito dalla banca d'affari Lazard, prosegue. "Senza innesti di nuovi soci il Palermo farebbe fatica? Diciamolo chiaro, anche dopo il 30 giugno il Palermo non chiuderà in nessun caso. Ci sarà continuità aziendale e a quella data la società non avrà un euro di debito. La trattativa è delegata a seguirla un advisor finanziario di grande livello come Lazard. L'interlocutore più interessato è un fondo di soggetti non italiani, non ha esperienza nel calcio e vede nel Palermo un'opportunità di investimento fra 3 e 5 anni. Potrei restare? Sì, anche in posizione di minoranza. Diciamo che il modello è quello del Pisa dove Knaster (business man russo-statunitense, ndc) ha acquisito la proprietà ma la continuità è assicurata da Corrado che mantiene il ruolo di presidente. In ogni caso puntiamo sull'affidabilità della controparte", le sue parole.

DI PIAZZA E MERCATO -"La richiesta di Di Piazza incide, certo, stiamo tutti aspettando la decisione del tribunale di Catania. Più che ottimista o pessimista, sono determinato a cercare la soluzione, ovvero trovare un partner forte per il Palermo: le iniziative del club su centro sportivo, stadio (realizzato lo studio di prefattibilità per ristrutturare il Barbera, ndc), settore giovanile e mille altre piccole cose non fanno clamore mediatico ma interessano all'investitore. Senza risorse fresche, si troverà un modo diverso per andare avanti. Il Palermo è una start up cui servono finanziamenti iniziali, un soggetto che creda allo sviluppo imprenditoriale. Andando in B ci sarebbero 7 milioni di diritti Tv, in A 50. E se fosse necessario uno sforzo sul mercato di gennaio? Se occorrerà sì, il costo di un ingaggio per 6 mesi non impatta in maniera significativa. A dicembre tireremo una riga e capiremo dove siamo messi. Filippi è la nostra guida, nel Palermo c'è pieno rispetto dei ruoli", ha concluso Mirri.

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