Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

LE DICHIARAZIONI

Milan, Stefano Pioli e l’esonero di Palermo: “Zamparini ha fatto bene, la verità…”

Milan, Stefano Pioli e l’esonero di Palermo: “Zamparini ha fatto bene, la verità…” - immagine 1
Le dichiarazioni dell'ex allenatore del Palermo, oggi al Milan, Stefano Pioli

⚽️

Imprese calcistiche di assoluto livello compiute, in tempi e modi diversi, a Roma sponda biancoceleste nel 2015 ed al Milan nell'ultima stagione. Stefano Pioli si è sempre contraddistinto per  esperienza, competenza, adattamento alle piazze, unitamente a stile, sobrietà ed eleganza sul piano relazionale e mediatico, oltre che umile nell'aggiornare le proprie conoscenze in funzione di tecnico. Quest'ultime decisive nel portare il club rossonero al ritorno in Champions League ed al diciannovesimo scudetto della propria storia. Parmigiano, classe 1965, l’ex tecnico di Lazio e Fiorentina ha sempre mostrato personalità e schiena dritta nell'interpretazione del ruolo. A Palermo è stato allenatore in carica a partire dal primo luglio 2011 fino al 31 agosto dello stesso anno, per un totale di circa due mesi. Fatali per l'immediato esonero di Pioli in quel del capoluogo siciliano, i preliminari di Europa League contro il  Thun, terminati con un doppio pareggio in favore della compagine svizzera. Nel corso della puntata Sky Calcio Club, l'ex rosanero ripercorre nei panni di ospite la sua breve esperienza nella società dell'ex patron Maurizio Zamparini.

L'ESONERO:  "Ho avuto esperienze negative nel corso della mia carriera tipo esonero di Palermo ma son quelle che mi sono servite di più, mi hanno permesso di guardarmi dentro e farmi un esame di coscienza, piuttosto che situazioni positive che ho avuto da altre parti. L’Esonero per un allenatore è una mazzata come ti arriva. Ti impediscono di chiudere un lavoro e all’inizio lo ritieni ingiusto , se non quello di Palermo… però poi dopo passato il momento del dolore, ti permette di capire perché è arrivato e quindi a riflettere sugli eventuali errori commessi. Io ho provato a far così. 

I MOTIVI: "Perché Zamparini aveva ragione sul mio esonero di Palermo? Venimmo eliminati nei preliminari dal Thun, da favoriti non riuscimmo a passare il turno, per cui era evidente che c’erano delle difficoltà. Avremmo dovuto giocare la prima di campionato sul sintetico di Novara per cui ci stavamo allenando su un campo sintetico, ma in pratica io non mi ero inserito in quell’ambiente . Un po’ per la finale di Coppa Italia giocata da loro 1 mese prima e che aveva lasciato sicuramente qualche strascico con tanti giocatori con il morale giù e probabilmente a fine ciclo in rosa… io sentivo che non ero entrato nella testa dei calciatori. Così, appena finito quell’allenamento il Presidente mi avvisò che c’era stato lo sciopero e quindi non si sarebbe giocata la prima di campionato e io gli dissi “va bene presidente , organizziamo un amichevole un po’ semplice qui a Palermo per ricreare quell’ambiente positivo attorno alla squadra e un po’ di entusiasmo che non guasta mai”. E lui, “no ci ho già pensato io con Aurelio De Laurentiis, andiamo a Napoli per la presentazione della squadra di Mazzarri con Hamsik Lavezzi e Cavani , perdiamo 3-1 pur giocando secondo me una buona partita , 2 gg liberi, ultimo gg di mercato torno a Palermo senza sentire ne presidente ne direttore e davanti il centro sportivo trovo un sacco di telecamere e giornalisti ma io non sapevo niente . Arrivo dentro e i magazzinieri mi abbracciano e mi dicono “mister, ci dispiace” li capisco qualcosa , faccio allenamento senza parlare con la squadra non sapendo bene la situazione , esco dall’allenamento , mi chiama il presidente e mi dice “Stefano dove sei ?” Presidente sto andando in albergo a Mondello, lui “prendo un aereo e ti raggiungo”

Abbiamo fatto aperitivo insieme e mi dice “Stefano, quando io ho certe sensazioni se non ti esonero oggi ti esonero alla prima sconfitta, quando inizia il campionato ma visto che tu sei un bravissimo allenatore e un’ottima persona preferisco farlo subito che almeno vedrai che trovi un’altra squadra subito e puoi andare senza problemi” e io gli ho detto “Presidente ha ragione, io qui non ho trovato la scintilla, quella cosa lì che serve…” e dopo un mese mi ha chiamato il Bologna e da lì ripartita la mia carriera. Per cui io del presidente ho un ricordo umanamente positivo , è stato così corretto e diretto che ci siamo sentiti anche nel tempo."

tutte le notizie di