Malaury Martin, ex calciatore del Palermo, ha rilasciato un'interessante intervista sulle colonne de "La Repubblica". Tra le tante tematiche affrontate, l'attuale centrocampista del Casale si è soffermato sul proprio distacco (non voluto) dai colori rosanero e sul momento di forma vissuto dalla banda targata Filippi nel Girone C di Serie C. Di seguito, le sue dichiarazioni.
L'intervista
Martin: “Amarezza per la mancata riconferma. Al Palermo auguro di tornare in A”
Le dichiarazioni dell'ex centrocampista del Palermo, Malaury Martin, circa il proprio addio con i colori rosanero e non solo
L'INFORTUNIO - "È successo il 10 ottobre contro il Derthona: una finta per eludere la marcatura, il piede incastrato per terra e l'avversario che mi rovina addosso. Distorsione al ginocchio operato dieci anni fa. Era stata una settimana complicata, bella e brutta insieme: avevo perso la nonna, poi realizzato un gol decisivo a Sanremo, infine il derby e l'infortunio che avrebbe potuto compromettere la carriera. Dovrei essere alla fine del calvario, non vedo l'ora di ricominciare".
ESPERIENZA ROSANERO - "Fu un onore indossare la maglia rosa e la fascia di capitano, proprio contro la Paganese. Non sono stato io a scegliere di partire, non me sarei mai andato. L'intenzione era di accompagnare la squadra almeno in B. Mondello mi aveva preso. Ho sempre avuto un profondo rapporto con il mare. Alla ricerca di nuovi stimoli - ha affermato Martin - ho trovato un progetto che mi tiene in considerazione per il gioco di squadra e come leader. Così ho costruito un nuovo castello dei sogni:mi piacerebbe riportare il club tra i professionisti e creare qualcosa di storico".
CASALE - "Qui hanno vinto uno scudetto nel 1914 alla vigilia della prima guerra mondiale. C'è entusiasmo. La maglia nera con la stella è stata giudicata una delle più belle. Mi sembra di rivivere le stesse emozioni di quando Sagramola e Castagnini mi presero a Palermo".
RICCIARDO - "Ha giocato meno minuti di quanto ci si aspettasse ma sono sicuro che presto si sbloccherà. Di recente ha messo a segno un paio di reti".
POCHI MINUTI AL PALERMO - "Boscaglia non mi vedeva, aveva altre convinzioni. Io e De Rose come caratteristiche ci scontravamo. Filippi era il secondo di Boscaglia, in fondo si somigliano anche se utilizzano moduli diversi".
MANCATA RICONFERMA - "Seguo la squadra sui giornali, in tv è più difficile. Per essere sereno nel mio matrimonio non posso dedicarmi solo al calcio ( ride, ndr). Non nego che dentro mi sia rimasta una profonda amarezza per la mancata riconferma. La squadra attraversa un periodo positivo. Mi auguro possano farcela. La bravura degli allenatori è di cambiare quando le cose non vanno bene. Filippi lo ha fatto. Ora bisogna mettere ancora più pressione alla capolista".
LANCINI, SILIPO, LUPERINI - "Con Edoardo abbiamo cominciato insieme, siamo amici, è stato a casa mia in estate. Mi dispiace se non gioca. Ha potenziale e merita di più. Il ragazzino ha bisogno di crescere ma già quest'anno sembra più maturo. Felice per lui. Luperini? Può succedere che non trovi il gol ma è un giocatore che non si discute".
"Intanto, voglio giocare il più possibile. Ai rosa, alla città auguro di tornare in A. Quando smetterò, mi piacerebbe allenare. A Palermo? È ancora lunga la strada da percorrere. Chissà", ha chiosato Malaury Martin.
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