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Marsala-Palermo 0-1: Hera Hora di Lucera, il giovane talento palermitano firma gol e prima vittoria…

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PRIMO TEMPO - L'alba di una nuova era calcistica. Questa prima domenica di settembre del 2019 resterà cronologicamente un crocevia topico nella storia del club rosanero. Quando il direttore di gara decreterà ufficialmente l'avvio del derby tra Marsala e Palermo, il fischio d'inizio spazzerà idealmente via scorie e strascichi di un passato glorioso e controverso. Il cui epilogo, torbido e rovinoso, ha inficiato inevitabilmente fulgore e lustro innegabili di otto anni sulla cresta dell'onda del panorama calcistico nazionale, dolcemente sospesi tra sogno e realtà. Sempre ebbri ad un passo da vette ragionevolmente irraggiungibili, prima di rotolare giù, ben oltre l'orlo del baratro, oltre i confini dell'universo dei professionisti. Dal sogno all'incubo, il passaggio è stato breve e doloroso.

Oggi per il Palermo comincia un'altra storia. La denominazione della società che detiene formalmente la proprietà del club rosanero, Hera Hora, è esercizio ed emblema di sintesi e propositi, più che mai illuminante ed esplicativo.

Il senso di appartenenza ritrovato, l'attaccamento ai colori sociali, l'entusiasmo di una tifoseria che sta gustando feeling e captando i codici di ingresso, in un abbraccio ideale, sentito e profondo,  con la propria squadra del cuore.  Sulla scorta di questa rinnovata e fervida simbiosi, tangibile corrispondenza di amorosi sensi, ripartire dalla Serie D fa meno paura.

L'atmosfera serena e gioiosa tra le due tifoseria è l'ingrediente ideale per godersi un meraviglioso pomeriggio di sport. Pergolizzi ha il termometro esatto della condizione psicofisica dei suoi uomini. Le scelte compiute rivelano pragmatismo e realismo estremo da parte del nuovo tecnico rosanero. Niente azzardi o peccati di presunzione, fuori tempo e fuori luogo. L'ex condottiero della formazione Primavera Campione d'Italia nel 2009 non vuole sbagliare il primo passo di un percorso che si preannuncia lungo e tortuoso.

Più che in un 4-3-3, il modulo di partenza pare declinarsi in più diramazioni. Rombo di partenza che si trasforma talvolta in un classico 4-4-2 con Pelagotti tra i pali, linea difensiva composta da Accardi e Doda esterni bassi, Lancini e Crivello tandem di centrali difensivi. Martin e Kraja formano la coppia di interni in zona nevralgica, Langella e Martinelli partono da esterni alti sulle due corsie. Il classe 2001, Mattia Felici, mette estro, tecnica e rapidità al servizio del bomber Ricciardo agendo da seconda punta a supporto dell'ex Cesena. Quando Kraja si stacca tra le linee, Martinelli e Langella stringono da intermedi, ricomponendo un tangibile 4-3-1-2.

Il Marsala è squadra tosta e smaliziata, sagacemente costruita a misura di categoria. Nutrita la pattuglia di palermitani in azzurro: dal tecnico Giannusa fino a numerosi calciatori con un passato anche da tesserati nell'allora club di viale del Fante. La coppia d'attacco composta da Balistreri e La Vardera costituisce binomio simbolo della folta rappresentanza di giocatori di casa fortemente legati, per ragioni umane e professionali, al capoluogo siciliano.

Il Palermo denota subito struttura, personalità e piglio di ottimo spessore per gli standard della categoria. Martin detta tempi e tracce della manovra, Doda e Langella mostrano sintonia e doti propulsive sulla catena di destra, Martinelli prova a fare da riferimento e ad alimentare la manovra sulla corsia opposta. Ricciardo cerca di conferire profondità e far salire la squadra, Felici gli gira attorno dando sfoggio di tecnica e rapidità non comuni.

La manovra dei rosanero è lineare anche se non particolarmente fluida, le occasioni da rete non mancano per la compagine di Rosario Pergolizzi. Prima un piattone di Lancini pescato da un corner non trova la porta, quindi una bella percussione di Doda sull'out destro non trova il giusto sbocco al momento di dosare l'assist. Il Marsala risponde con una conclusione alta di Manfré, il Palermo spaventa Russo con il sinistro di Martin dal limite e il destro di Felici che impegna il portiere dei padroni di casa.  La grande chance per sbloccare il match arriva al minuto trentasei: Lorefice arresta con un intervento reputato falloso la percussione irresistibile di Felici, l'arbitro decreta il penalty in favore degli ospiti. Ricciardo pregusta la gioia per un primo gol dal sapore storico con la maglia del nuovo Palermo, ma Russo intuisce e si distende alla sua sinistra neutralizzando il tiro dagli undici metri. Altro brivido per i padroni di casa in chiusura di tempo: la stoccata di Martin dai venti metri sfiora il palo alla destra dell'estremo difensore marsalese. La prima frazione si chiude così in parità.

SECONDO TEMPO- Il trend sul terreno di gioco sembra invertirsi al rientro dalle squadre dall'intervallo. Il Palermo appare un po' provato sul piano fisico e psicologico. Il rigore fallito da Ricciardo sembra aver lasciato qualche scoria nella mente degli uomini di Pergolizzi. la compagine rosanero si allunga, smarrisce le distanze tra i reparti, scema sensibilmente in termini di intensità e fluidità della manovra. Il Marsala fiuta le difficoltà del più quotato avversario e prende un pizzico di sano coraggio. La squadra di casa alza il baricentro, pressa forte e riparte con transizioni essenziali nel pensiero e nell'architettura ma estremamente ficcanti. Il Palermo è poco lucido e preciso nella gestione e distribuzione della sfera, Ricciardo fatica a far salire la squadra, in mezzo al campo Martin, Kraja e Martinelli riducono loro malgrado i giri del motore. Ficarotta sale in cattedra, Pelagotti è prodigioso nell'opporsi ad una sua conclusione a pochi metri dalla porta. Ancora il talento marsalese squarcia in percussione la densità degli ospiti e spaventa in almeno altre due circostanze il portiere ex Arezzo. Quando il Palermo pare in balia dell'avversario, Pergolizzi trova dalla panchina la mossa che sposta gli equilibri. Dentro il talentuoso Raimondo Lucera per Kraja, staffetta tra millennials. Palermo schierato con un 4-3-2-1 che talvolta diviene 4-3-3 in subordine a movimenti e raggio d'azione del subentrato e del gioiello Mattia Felici. Entrambi larghi a sfruttare tecnica e rapidità nell'uno contro uno per allargare le maglie della retroguardia di casa. La variazione d'assetto muta l'inerzia della gara ed il Palermo riprende il comando delle operazioni. Lucera scalda le mani a Russo col sinistro, pennella un cross al bacio per la testa di Ricciardo, altro miracolo del portiere di casa, quindi decide il match con una giocata da manuale: taglio interno, controllo e dribbling perfetti, sinistro chirurgico e vincente. Dormita della difesa di casa ed un secondo pallone in campo ad azione in corso a rievocare spettri amari del recente passato. Un gol al Marsala ed alla storia, un bacio ideale ai numerosi tifosi rosanero accorsi in massa nella prima trasferta della stagione. Il triplice fischio scatena una moltitudine di emozioni trascinanti. In campo e sugli spalti. La gioia negli occhi dei ragazzi di Pergolizzi e dei tifosi rosanero è un messaggio inequivocabile che schiude le porte ad un radioso futuro. L'amore per una maglia, per un club ed i suoi colori sociali, non conosce limiti né confini. Un sentimento contagioso e trascendente che va oltre risultato, contingenze e categorie.

 

 

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