Una carriera brillante e ricca di soddisfazioni, probabilmente frenata nella sua ascesa da qualche scelta non proprio lungimirante in alcuni momenti topici del suo percorso professionale. Pasquale Marino, ex tecnico di Catania, Udinese, Brescia e Spal, tra le altre, si è espresso sul nuovo club etneo di Ross Pelligra e non solo, ripartito dal ginepraio della Serie D, dopo le vicissitudini legate al fallimento della vecchia società, nel corso di un'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.
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Marino: “Catania top in Serie D. Palermo? Non vengo al Barbera per un motivo…”
SUL CATANIA - "Il nuovo Catania in Serie D? Ho letto la formazione e i componenti della rosa, credo che abbiano fatto due squadre forti non soltanto una. Cambiano tanti uomini a gara in corso senza perdere qualità, questo è importante. Catania di una spanna superiore a tutti, hanno inoltre una proprietà molto forte. Da siciliano mi auguro che si possa tornare ai tempi in cui in Serie A c'erano Palermo, Catania e Messina. É bello vedere squadre siciliane competere anche in Serie B come per tanto tempo ha fatto lo stesso Trapani. Il Siracusa ha fatto la C a livelli importanti. Quando giocavo in C c'è stato un anno in cui c'erano almeno sette-otto squadre siciliane nei professionisti e questo era fantastico. Nissa, Siracusa, Akragas e Marsala... da siciliani dobbiamo cercare di sperare che tutto questo ritorni anche se l'economia mondiale è in difficoltà e si vede anche nel calcio. C'è poca gente che ha possibilità e voglia di investire in periodi così brutti".
SUL FUTURO - "Nuova opportunità in futuro di tornare sulla panchina del Palermo? Mi piace vivere nella realtà, in questo momento sono in attesa di una proposta per tornare quanto prima in sella. Preferisco avere un profilo rispettoso e discreto, perché vivo a pochi chilometri da Palermo e voi non sapete quanti amici ho che mi invitano a venire allo stadio "Barbera". Non ci sarebbe nulla di male, ma preferisco non presenziare poiché mi dà fastidio farmi vedere in un momento complicato dal punto di vista dei risultati. Dispiace che si creino supposizioni fittizie ed inutili chiacchiere, se il Palermo fosse in testa alla classifica verrei a vederlo dal vivo con grande piacere. Quando verranno fuori da questa situazione qualche partita la verrò a seguire molto volentieri. Io credo che ci debba essere rispetto tra colleghi, ma non tutti la pensano così. Bisogna essere corretti e restare se stessi, tanto, se una società ti deve prendere lo fa a prescindere, se ti fai vedere o meno. Attestati di stima dai tifosi siciliani? Mi fa piacere, alcuni dicono che a volte il mio modo di agire non paga sempre nel nostro mondo, però ognuno di noi non deve essere costruito e guadagnarsi con onestà e sacrificio qualsiasi traguardo. Quando ho detto di aver rinunciato a qualche contratto importante mi riferivo all'esperienza sulla panchina del Frosinone, nella stagione in cui abbiamo perso il campionato per differenza reti con il Verona e quando siamo usciti dai playoff mi sono dimesso coerentemente perché non avevo raggiunto il mio obiettivo. Ognuno deve guardare la qualità del suo lavoro e le ambizioni dell'ambiente, non conta solo l'aspetto economico. L'affetto ed il consenso dei miei conterranei mi inorgogliscono".
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