Ivan Marconi saluta Palermo. Pochi giorni dopo la scadenza ufficiale del contratto che lo legava al club targato CFG, l'ex Monza ha concesso un'interessante intervista ai microfoni di "Tuttomercatoweb", trattando diversi temi legati a presente, passato e futuro.
l'intervista
Marconi: “Il Palermo punta a vincere, si sta strutturando per andare in A”
“Non è il massimo della vita, è la prima volta che mi trovo svincolato dopo tanti anni. Ma la sto vivendo bene: è nata mia figlia da poco e con mia moglie che fanno passare le mie giornate velocemente. E intanto mi alleno. Pronto a tornare in pista? C’è stata qualche squadra che ha mostrato interesse. Spero nel giro di qualche settimana di trovare una giusta sistemazione”.
Sul Palermo: “Che Palermo lascio? Una società che punta a vincere. Sono consapevole che la B è un campionato difficile, dovranno confrontarsi con altre realtà importanti. Sarà difficile, ma il Palermo è ben organizzato. I due anni con la presidenza di Mirri si sono conclusi con la vittoria dei playoff. L’anno del covid non avevo ben capito come fosse Palermo, poi siamo stati ripagati da tutte le sofferenze. Il primo anno in B è stato fantastico, sono riuscito a fare tre gol e trenta partite da titolare. L’anno scorso è stato di grosso cambiamento, mi sono ritrovato ad essere un sostituto. Poi contro il Como ho commesso una leggerezza e subito dopo c’è stata l’espulsione contro il Brescia. Ma nella parte finale sono riuscito ad esprimere tutto ciò che provo per Palermo. Se il calcio fosse matematica, si. Il Palermo dovrebbe vincere. Ma il calcio non è matematica, comunque il Palermo si sta strutturando per andare in Serie A”.
Sulla semifinale dei playoff e sul campionato appena concluso: “Un campionato di alti e bassi, se avessimo avuto un po’ più di equilibrio non so se avremmo vinto ma sarebbe stata un’annata un po’ più positiva almeno dall’esterno. Come squadra abbiamo vissuto queste fasi alterne. Però siamo arrivati alla semifinale playoff e siamo usciti contro la squadra che ha vinto. Se guardiamo è stato un percorso di crescita rispetto all’anno precedente”.
Sul futuro: “Mi piacerebbe rimanere in Serie B, ma carta di identità e curriculum dicono che non ho giocato molto in B. Ho trentacinque anni, anche se mi sento un ragazzino. Spero di trovare una squadra che mi voglia fortemente e che se in B punti a vincere o in Serie C giochi per obiettivi di vertice”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA