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Lupo: “Il mio ricordo di Zampa. Trajkovski? Gli avrei dato un cazzotto, a Palermo…”

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Le parole del direttore sportivo rosanero, Renzo Castagnini, durante l'evento "Palermo Football Conference 2022"

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Appuntamento al Torre Ulisse Club per la decima edizione dell’evento "Palermo Football Conference 2022", dedicato al calcio, con la partecipazione di svariati personaggi del mondo del pallone. Tra questi, anche l'ex direttore sportivo del Palermo, Fabio Lupo. 

“Zamparini? Va ricordato anche per quello che era fuori dal calcio, era una persona di grande umanità che ha fatto tanto bene in giro anche a Palermo stesso. Va ricordato anche per il contributo che ha dato al calcio a Venezia e Palermo. Io sono stata una delle sue ultime vittime ma lui va ricordato soprattutto per la sua grande umanità. Questi istinti che aveva lo portavano a prendere scelte affrettate di cui magari si pentiva il giorno dopo. Io la voglio ricordare per quello che lui ha dato e non per quello che lui ha tolto. Io sono un professionista al quale piace assumersi le responsabilità. La figura del direttore sta diventando una figura di compromesso, passano gli anni e fai fatica ad accettare questo. Arriva sempre il momento di rottura, mi è capitato quest’anno di dimettermi ad Ascoli. Nella vita i soldi servono per comprare il tipo libero e per avere possibilità di scelta. Non sono l’uomo più ricco del mondo, apprezzo quello che ho senza inseguire quello che non ho. Questo mi porta a fare delle scelte drastiche che portano magari alla rottura di un rapporto".

Sulla Serie A e su Italia-Macedonia: "Sabiri alla Sampdoria? È un giocatore che se capisce che ha l’occasione giusta fa la Serie A bene! Ad Ascoli siamo andati in discussione era perché lui voleva accettare un’offerta dal campionato arabo. “Tu hai 25 anni, hai le possibilità di affermarti nei top 5 campionati europei”, io gli dissi questo a Sabiri. Dopo che ha esordito con la Sampdoria ci siamo messaggiati e mi ha dato ragione. Ha tutto per fare il giocatore a buonissimi livelli. Cesena? È stato il primo passaggio della mia carriera da calciatore. A 18 anni nel mercato di novembre fui trasferito dal Francavilla al Cesena, da lì è rimasto un legame bello con questa piazza. In questo momento c’è una coppia che sta facendo bene, so che loro si stanno guardando attorno. Cesena è sempre stata nel mio cuore, ne sarei contento di una chiamata. Traikovski? È un altro giocatore che negli spogliatoi gli avrei dato un cazzotto sulla testa. “Se te ne avessero dati di più non saresti stato qui”, gli dicevo a Palermo. Ha tecnica e resistenza, non ha grandissima personalità e a causa di questo limite non ha fatto una gran carriera. Nella giornata giusta può far paura. Noi siamo l’Italia e non possiamo mancare al prossimo Mondiale”.

 

 

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