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l'intervista

L’ex Capuano: “Palermo e Catania progetto comune con basi solide”

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Le parole dell'ex calciatore di Catania e Palermo, Ciro Capuano

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Bandiera del Catania, ma con un passato in rosanero alle spalle. Ciro Capuano, difensore originario di Napoli, arrivò in Sicilia nel 2006, alla corte del Palermo di Francesco Guidolin. Una parentesi, quella al club dell'allora patron Maurizio Zamparini, durata quasi tre stagioni, durante la quale, tuttavia, tra ballottaggi e cambi di allenatore, il giocatore non riuscì a spiccare, tanto da essere ceduto nel corso del mercato di riparazione al Catania. Oggi, Ciro Capuano è tornato a parlare dei suoi due ex club, soffermandosi in particolare sulla rinascita degli etnei e sul passaggio dell'80% di quote del club rosa al City Group - ai microfoni de "La Sicilia".

Catania e Palermo? Hanno entrambi un progetto comune che si fonda su basi solide e internazionali. A Palermo e Catania in passato c’è stata una rincorsa senza logica che non ha portato a nulla di buono. Oggi quello che è stato è servito d’insegnamento e non ci saranno gli stessi errori, sono fiducioso”.

Capuano si è poi soffermato sul club etneo, ammetto di avere ancora un forte legame con la città: “Sono legatissimo alla città. Non posso certo dimenticare quel periodo della mia vita, soprattutto per quello che io e i miei compagni abbiamo vissuto e dato con la maglia del Catania. La rinascita la volevamo tutti. Da quello che ho letto e visto, Ross Pelligra è la persona giusta, un imprenditore che sa il fatto suo e può assicurare nuove pagine di storia”.   

“Ho notato grande consapevolezza e voglia di allestire un bel progetto. Se poi aggiungiamo che un professionista come Zarbano è pronto ad accettare un incarico importante a Catania in Serie D, dopo anni di A, allora è chiaro che si tratta di un progetto forte costruito sulla programmazione. Ho apprezzato anche che il nuovo proprietario abbia parlato di giovani e occupazione nei suoi investimenti futuri. Questo aspetto avrebbe un grosso impatto in città. C’è tanto da fare, ma ho visto idee chiare, questi professionisti non sono venuti a Catania per caso”.   

 

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