Jeremy Le Douaron ha rilasciato un'intervista al portale sofoot.com, dove ha parlato a lungo del suo passaggio dal Brest al Palermo.
L'INTERVISTA
Le Douaron: “Non è stato facile lasciare la Champions per il Palermo”
IL TRASFERIMENTO
"Mi sento benissimo. Sono stato accolto davvero bene dai dirigenti, dallo staff e dai giocatori - ha dichiarato Le Douaron - Sono arrivato in un club molto professionale, con ottime infrastrutture, dove tutti si prendono molta cura dei giocatori per far sì che le cose vadano bene. Avevo bisogno di scoprire qualcosa di diverso dalla Francia, un'avventura all'estero. Sono molto felice di essere partito. Arrivo a Palermo con uno status, questo è certo".
"La mia scelta - continua l'attaccante - ha inevitabilmente fatto discutere all'inizio, anche perché la gente non necessariamente conosce i dettagli... L'importante è che la mia decisione venga rispettata. Avevo bisogno di questo tipo di progetto, senza dimenticare che siamo a Palermo, con un obiettivo ambizioso che è ritornare in Serie A. La società, i tifosi, c'è una passione pazzesca, uno stadio di 30mila spettatori, di cui la metà è già pieno un'ora e mezza prima del calcio d'inizio... Tutto è ben organizzato per garantirci il successo, soprattutto grazie al supporto del City Football Group".
LA DECISIONE
"So che al Brest c'era la possibilità di giocare la Champions League - ha affermato il giocatore rosanero nelle parole riportate da Mediagol.it - e quindi non è stata una decisione facile da prendere, ma ad inizio luglio ho ricevuto la chiamata del Palermo e ho percepito che mi volevano davvero. Hanno insistito sul fatto che contavano su di me e che avrei fatto parte del futuro del club".
"Una squadra come il Palermo, che insiste fino alla fine del mercato e che continua a mandare messaggi mi ha fatto riflettere molto, direi che è stata l'occasione giusta al momento giusto. Negli ultimi mesi a Brest forse avevo perso il riconoscimento che avevo avuto prima. Sarò sempre grato al Brest, sono venuti a prendermi quando giocavo in quarta divisione e mi hanno portato all'alto livello, ho potuto giocare un buon numero di partite, ma l'anno scorso ho avuto una stagione frustrante, ho colpito il palo cinque volte, poi da fine gennaio sono stato messo da parte, non ho praticamente giocato la fine della stagione tranne qualche minuto qua e là".
IL GRUPPO
"Oggi sapere che facciamo parte di questo gruppo - ha spiegato il francese - è qualcosa di rassicurante. Abbiamo davvero una rosa pazzesca, c’è competizione e ambizione. È più attraente giocare per salire con un club del genere che lottare tutto l'anno per non retrocedere. Questo è sicuramente ciò che spiega l'arrivo di giocatori come Blin che l'anno scorso ha giocato con il Lecce in Serie A. Avere tanti francesi in rosa personalmente mi ha aiutato non poco".
"Conoscevo già Alexis, con il quale abbiamo gli stessi agenti, quindi ci eravamo già incontrati 2-3 volte. Per gli altri ho scoperto dei ragazzi fantastici. La mia integrazione è stata agevolata, mi hanno tradotto le prime indicazioni date dall'allenatore. È un vantaggio, gioco dalla stessa parte di Diakité, quindi per la comunicazione va bene. Ogni giocatore ha la sua situazione. Henry ad esempio dopo gli infortuni ha scelto questo progetto per potersi rilanciare. Appuah, ha solo 20 anni, è il futuro del club. Gomes lo stesso. Siamo tutti piuttosto giovani, anche se Alexis e Thomas sono un po' più grandi, ma hanno l'esperienza che porteranno per arrivare alla promozione. Sono andati a cercare Appuah a Nantes, per esempio, è da queste cose si vede che il club è ambizioso" ha concluso l'ex Brest.
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