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Il City Football Group risponde ai tifosi e insiste sul metodo
"Il Palermo in A ci andrà al 100%, quando però non si può stabilire perché il calcio è lo sport del diavolo". Questa frase di Alberto Galassi, consigliere d'amministrazione del club rosanero e membro del board del City Football Group, probabilmente rappresenta più di tutte la filosofia della visione e della programmazione della proprietà inglese per il futuro del Palermo.
L’ottavo posto non viene visto dall’esponente del City Football Group come un fallimento, ma viene descritto come un risultato positivo. "Siamo molto contenti, perché per il secondo anno di fila abbiamo centrato i play-off e non era per niente scontato", ha detto Galassi.
Questa affermazione suggerisce che il CFG stia adottando un approccio graduale alla crescita del club, più lungimirante di quanto sembri a prima vista. D’altronde, il dirigente non ha mancato di sottolineare la particolarità della Serie B italiana: "è un campionato difficilissimo, il più complicato fra tutte le seconde divisioni europee. Il confine fra play-off, metà classifica e play-out è sottilissimo".
Il quarto monte ingaggi del campionato cadetto dimostra che gli investimenti ci sono stati, ma forse il CFG è consapevole che in questa categoria particolare non basta spendere per vincere. Serve costruire solidità, continuità e una cultura vincente che richiede tempo per radicarsi.
L’idea del City Football Group è quella di pianificare a lungo termine, creando strutture solide prima di raccogliere risultati sportivi. La conferma dell'amministratore delegato Gardini, "mai stato in discussione" secondo Galassi, è indicativa di questa filosofia.
"Ecco perché prendiamo questi play-off come una grande occasione", ha dichiarato Galassi. Questa prospettiva rovescia completamente la narrazione: i play-off non sono visti come un ripiego dopo aver mancato la promozione diretta, ma come un'opportunità preziosa di crescita e di possibile successo.
L'approccio di Galassi rispecchia una mentalità pragmatica ma ottimista: "Nella vita non sono abituato a guardarmi indietro, abbiamo questa chance e ce la dobbiamo giocare con grande positività". È lo stesso atteggiamento che ha portato il Manchester City ai vertici del calcio mondiale: pazienza, progettualità e sfruttamento delle opportunità quando si presentano. Fortune, c’è da dire, che però non hanno avuto molti altri club della galassia del CFG.
LA VISIONE SUOL VIVAVIO: IL MODELLO LAMINE YAMAL IN ROSANERO
"Vogliamo far crescere il più possibile ragazzi siciliani e dal vivaio rosanero per poter un giorno replicare il lancio di Lamine Yamal nel Barcellona". Con queste parole conclusive della sua conferenza stampa, Galassi ha svelato un altro tassello fondamentale della visione a lungo termine del CFG per il Palermo.
Questa dichiarazione, forse la più ambiziosa tra quelle pronunciate dal dirigente, dimostra come la proprietà non stia guardando solo ai risultati immediati della prima squadra, ma stia costruendo un progetto che abbraccia l'intero ecosistema del club. L'esempio di Lamine Yamal, giovanissimo talento lanciato nel Barcellona e diventato rapidamente una stella mondiale, rappresenta l'ideale a cui il CFG vuole tendere: un calcio sostenibile che valorizzi il territorio e crei un legame ancora più profondo con i tifosi.
In un passaggio particolarmente provocatorio, Galassi ha poi lanciato una sfida all'ambiente rosanero: "Ma vi chiedo: ci sarebbe mai a Palermo il tempo e il coraggio di lanciare un Lamine Yamal titolare al ‘Barbera’? Con la nostra attuale mentalità di non lasciare il tempo ai giovani di sbagliare e crescere, sarebbe possibile?" Una domanda che mette il dito nella piaga di una cultura calcistica spesso troppo orientata al risultato immediato e poco paziente con i talenti in formazione.
Un approccio che si allinea perfettamente con la filosofia del gruppo nelle altre realtà calcistiche di sua proprietà, dove lo sviluppo dei settori giovanili è sempre stato considerato strategico, non solo per ragioni sportive ma anche economiche e di identità.
Quando Galassi parla da "tifoso del Palermo quale ormai sono", sta comunicando anche un attaccamento emotivo al progetto che va oltre il semplice investimento economico. Il CFG non sta solo costruendo una squadra, ma un'identità.
Se Galassi avesse ragione, dovremmo interpretare la programmazione del CFG non come una semplice corsa alla promozione immediata, ma come la costruzione metodica di un club strutturato per rimanere stabilmente in Serie A una volta conquistata.
Questa prospettiva spiegherebbe la conferma della dirigenza, la pazienza nella valutazione dell'allenatore Dionisi e del direttore sportivo Osti, e l'approccio misurato agli investimenti. Non si tratterebbe di mancanza di ambizione, ma di una visione più sofisticata e sostenibile del successo sportivo. Ma si può non tenere conto del contesto, della storia e delle ambizioni della tifoseria? Possono convivere questo approccio freddo e metodico con un ambiente caldo e impaziente e ambizioso?
In questa chiave, la sfida playoff contro la Juve Stabia assume un significato ancora più importante. Non è solo una partita da dentro o fuori, ma un'opportunità per il gruppo di crescere, di comportarsi come "gladiatori nell'arena", per usare ancora le parole di Galassi.
Che si vada avanti o meno in questi playoff, la visione del City Football Group sembra chiara: costruire per durare. E forse, in questa lettura, Galassi ha perfettamente ragione, ma trascurare la sensibilità del cuore del Palermo FC, ovvero dei suoi tifosi, sarebbe un errore.
Gaetano Armao
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