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Henderson: “Voglio riportare il Palermo in A, capisco rabbia tifosi. Corini…”

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Tutte le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista del Palermo: "Sono onorato di essere qui, in un club così importante. Farò del mio meglio".
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"La gente va ancora in spiaggia qui. In Italia trovi il calcio vero, genuino: i tifosi, gli stadi pieni, la passione. Oggi il calcio è cambiato dentro e fuori dal campo. Ad esempio, le persone tendono ad assistere alle partite solo per pubblicare foto o video sui social media. Lo percepiscono come uno spettacolo. In Italia, proprio come al Celtic, i tifosi si concentrano ancora sul calcio". Lo ha detto Liam Henderson in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del "The Guardian". Diversi i temi trattati dal centrocampista del Palermo: dal suo rapporto con il tecnico Eugenio Corini, che lo aveva già allenato nel corso della sua carriera, agli obiettivi della compagine rosanero. Ma non solo...

IDOLI - "I miei idoli? Tantissimi: Steven Gerrard, Cesc Fàbregas, Zinedine Zidane e anche Javier Pastore, che ha giocato per il Palermo. Quando ho capito che sarei diventato un calciatore professionista? In realtà non mi considero ancora un calciatore professionista. Devo fare ancora tante cose prima di sentirmi calciatore. Mi sono trovato bene ovunque: a Verona, in Toscana, in Puglia e ora in Sicilia. Gli italiani sono come gli scozzesi; sono molto socievoli e di buon cuore. Tutti quelli che ho incontrato sono stati accoglienti e disponibili. Mi sento a casa, soprattutto nel Sud Italia e non so perché: in Scozia non c'è il sole mentre qui c'è sempre il sole. Ad ottobre fa già freddo lassù e la gente indossa anche i guanti. A volte mi manca la pioggia".

SU FABIO GROSSO -"Ero in vacanza con la mia famiglia in Italia, in Toscana, quando ho visto quella finale. Grosso ha raggiunto l'apice per un calciatore, ha fatto qualcosa di straordinario. È un ragazzo eccezionale e uno dei migliori allenatori italiani. Ha una visione incredibile del calcio. Ha ottenuto tanto come giocatore e penso che possa fare altrettanto come allenatore. E' stato il primo allenatore che ho incontrato quando sono arrivato. Grazie a lui sono migliorato molto a livello tecnico e tattico. Poi al Verona ho avuto Ivan Juric: lui punta sulla mentalità, ti racconta come devi lavorare duro ogni giorno. E' un grande manager. Mi piacerebbe vederlo allenare in Premier League un giorno. Mi piace sia come manager che come persona. È onesto e ti dice le cose in faccia – e questo atteggiamento è raro nel calcio. Merita di raggiungere la vetta. Per me è adatto alla Premier League".

I TIFOSI -"Quali sono le principali differenze tra Italia e Scozia nello stile di vita? Sono cambiato molto da quando sono arrivato. Ad esempio, al mattino bevo solo cappuccino, dopo pranzo solo una tazza di caffè espresso. Non metto più pasta e pollo nello stesso piatto. Quando torno in Scozia faccio lo stesso e mi guardano in modo strano. Mi sento al 40% italiano e al 60% scozzese. I tifosi sono diversi? L’Italia ha un calcio vecchia scuola e mi piace. Ovviamente a nessuno piace perdere, ma capisco la loro rabbia: spendono molti soldi per il gioco. Quando si arrabbiano mi sento uno schianto, perché voglio fare bene per il mio club, ma anche per i tifosi".

SU CORINI - "L’ho avuto come allenatore per un anno ed è stata la mia migliore stagione personale in termini di gol fatti e assist. È stato uno dei motivi per cui ho deciso di venire a Palermo. Motiva i giocatori nel modo giusto e noi giocatori dobbiamo dare tutto per lui. Tra le squadre in cui ho giocato, il Palermo è immediatamente dietro al Celtic in termini di grandezza. Sono onorato di essere qui, in un club così importante. Farò del mio meglio, qualunque cosa, per riportare il Palermo in Serie A. Voglio farlo per la città e per i tifosi. Spero che passeremo un buon anno insieme".

FUTURO -"Mi piacerebbe diventare un allenatore. Prenderei il meglio dai miei precedenti allenatori. Ho già le mie idee: vorrei giocare un calcio offensivo e dare spazio ai giovani. Ad esempio, mi piace Ange Postecoglou e il suo stile. Mi ispirerei anche a Juric e Corini. Piatto preferito in Sicilia? Ho assaggiato l'arancina, una polpetta di riso farcita e ricoperta di pangrattato e fritta, davvero deliziosa. Non ho ancora provato nessun dessert; abbiamo una nutrizionista al club ed è molto severa. Per quanto riguarda i dolci, ho mangiato la granita, un dolce semifreddo tipico siciliano a base di zucchero, acqua e aromi vari".

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