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Nel secondo giorno di ritiro in Valle d’Aosta, il nuovo tecnico Filippo Inzaghi ha cominciato a introdurre il sistema di gioco che, salvo sorprese, sarà il punto di riferimento per la prossima stagione: il 3-4-2-1. La parola d’ordine è stata subito chiara: intensità.
La giornata si è aperta con test atletici e valutazioni funzionali. I giocatori hanno lavorato in palestra con l’esoscheletro per analizzare eventuali squilibri muscolari, seguiti poi da un test massimale a esaurimento con metabolimetro, utile per misurare la capacità aerobica. A completare il quadro, la nutrizionista ha effettuato la valutazione della composizione corporea degli atleti.
Nel pomeriggio, invece, spazio alla tattica sul campo. Il tecnico ha iniziato a costruire i primi automatismi del 3-4-2-1, concentrandosi su due aspetti chiave: le uscite sulle catene laterali e la costruzione dal basso. Non sono mancati momenti in cui Inzaghi ha interrotto gli esercizi per fornire spiegazioni dettagliate e correzioni precise, segno di un lavoro meticoloso e orientato alla cura dei particolari.
La partitella a tema conclusiva si è chiusa sul 2-2, con reti firmate da Lund, Pohjanpalo, Di Francesco e Corona. Anche se siamo solo agli inizi, sono già emersi i primi indizi di quella che potrebbe essere la formazione tipo.
In difesa, spazio al terzetto composto da Diakité, Magnani e Ceccaroni; sulle fasce si sono visti Pierozzi e Augello, con Gomes e Blin in mezzo al campo. In zona offensiva, Vasic e Brunori sono stati provati da trequartisti alle spalle di Pohjanpalo, anche se non sono mancate rotazioni e cambi di posizione.
Presente all’allenamento anche il direttore sportivo Carlo Osti, molto attivo a bordo campo tra telefonate e colloqui con lo staff e i giocatori. Sul fronte mercato, si attende l’arrivo di Gyasi, che potrebbe aggiungersi presto alla rosa e ampliare le opzioni offensive del nuovo Palermo targato Inzaghi.
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