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Gerolin-Mediagol: “Vi racconto gli affari Jajalo e Nestorovski. A Palermo avevo chiuso per Simeone e Dabbur, ma Zamparini…”

Baiguera, Zamparini e Gerolin

L' intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it dall'ex dirigente di Udinese e Palermo, Manuel Gerolin

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Mato Jajalo ed Ilija Nestorovski. Due leader tecnici e carismatici del Palermo che ha galleggiato tra massima serie e campionato cadetto nell'ultimo scorcio dell'era targata Maurizio Zamparini. Professionisti seri e buoni calciatori, svincolatisi entrambi dopo la cancellazione del club rosanero dai quadri federali del calcio professionistico. Il centrocampista era comunque giunto alla naturale scadenza del suo rapporto contrattuale, mentre per il bomber lo svincolo è arrivato d'ufficio dopo il crack della vecchia proprietà. Oggi, sia il playmaker bosniaco che l'attaccante macedone hanno trovato spazio in massima serie con la maglia dell'Udinese guidata da mister Gotti. Due operazioni di mercato lungimiranti, definite nel corso del suo mandato nel capoluogo siciliano da Manuel Gerolin. L'ex direttore sportivo del Palermo ha concesso un'interessante intervista esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, soffermandosi anche su quelle due trattative di mercato.

"Jajalo lo portai in Italia da Rieka, Nestorovski l’ho acquistato a 500.000 euro dall’Inter Zapresic a gennaio e arrivò nella stagione successiva. Era un modo di operare senza effettive risorse economiche da investire, si dovevano prendere dei giocatori con la forza e l'acume delle idee in testa. Entrambi sono serviti per restare in Serie A e alla fine si sono accasati in una società molto attenta, l'Udinese, che punta su giocatori di rendimento affidabile e potenziale, insieme a giovani di margine e qualità in prospettiva. Quando ero al Palermo avevo già definito per l'acquisto di Giovanni Simeone e Dabour che fino a poco tempo fa giocava in Liga e adesso milita nell'Hoffenheim, ma non c’erano i capitali per chiudere operazioni di quell'entità e si cercava di puntare su giocatori arrivabili. Ho preso Gilardino perché arrivava di fatto a parametro zero con un ingaggio importante con l’obiettivo di salvarci. Per alzare l'asticella  si doveva lavorare con un po’ più di soldi".