Riflettori puntati su Juventus-Palermo per 'La Gazzetta dello Sport'. "La Juve sa soltanto vincere. Grosso si prende il Viareggio. Bianconeri cannibali anche con la Primavera".
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Gazzetta: “La Juventus sa solo vincere, ma al Palermo manca un rigore”
L'analisi della 'Rosea' dopo la finale della Viareggio Cup.
Questo il titolo dell'edizione odierna del quotidiano sportivo in merito alla finale della Viareggio Cup giocata ieri e vinta dalla squadra di Fabio Grosso. "Adesso sì che il cerchio si è chiuso. Dal Palermo (club con cui giocava quando ha ottenuto la convocazione al Mondiale 2006) al Palermo, a distanza di dieci anni. In mezzo un Mondiale vinto da protagonista in Germania e una sconfitta (proprio con i rosanero) nel playoff di accesso alle finali scudetto Primavera 2015, al primo vero anno della nuova vita da allenatore della Primavera della Juventus. Fabio Grosso centra il primo trofeo della carriera da tecnico, aggiungendo alla ricca bacheca della Juve la nona Coppa Carnevale, che porta i bianconeri in testa alla classifica dei club più titolati del torneo di Viareggio, insieme al Milan. [...] E s’è capovolto in pochi mesi il mondo di Grosso, subentrato nel 2014 a Zanchetta sulla panchina bianconera. Lo scorso anno la sua squadra bucò alle porte della fase finale, quest’anno sembra un carrarmato inarrestabile - si legge -. E lui se la ride. Perché ha una rosa profonda, giocatori di qualità e di esperienza. E ha vinto la Viareggio Cup senza i tre elementi migliori: Favilli e Romagna (in Under 19) e l’infortunato Clemenza (stagione finita). La vendetta sul Palermo s’è consumata proprio nel momento più difficile. Dopo aver dominato la prima mezzora di gioco, la Juve è andata al riposo sul 2-2, figlio delle reti di Kastanos e Vadalà (rigore trasformato dopo ingenuo fallo di Giuliano su Macek), alle quali aveva risposto una doppietta del solito La Gumina, lesto a bruciare i centrali della Juve dopo una respinta difettosa di Del Favero e freddo nel realizzare il rigore prima dell’intervallo (e al Palermo ne manca un altro a fine gara). Nella ripresa la Juve si è allungata, il Palermo ha preso campo e fiducia e solo due super parate di Del Favero hanno permesso ai bianconeri di rimanere in partita. Fino al cambio decisivo. Quando Grosso ha pescato dalla panchina il jolly giusto: Alessio Di Massimo. Ed ecco l’altro cerchio che si chiude, il lieto fine delle favole. Gli sono bastati 8 minuti per decidere la partita, procurandosi e trasformando il rigore che ha dato il via alla festa Juve".
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