"Maurizio Zamparini. Ambizione, passione, visione": è il titolo del libro scritto dal giornalista Alessio Alaimo ed edito da Amazon. Un'opera che raccoglie curiosità ed aneddoti legati all'ex patron rosanero, scomparso lo scorso 1 febbraio 2022 all'età di ottant'anni. All'interno del libro, varie storie legate all'imprenditore friulano, raccontate da chi ha lavorato a stretto contatto con lo stesso Zamparini. Tra questi anche l'ex direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi. Di seguito, un estratto del suo personale racconto ed in particolare un retroscena relativo all'esonero di Luigi Delneri.
IL LIBRO
Foschi ricorda: “Io, Zamparini e l’esonero di Delneri. Mi diede uno schiaffo…”
"Una volta incontrai Guido Angelozzi e mi disse che sarebbe arrivato Papadopulo al posto di Delneri. Non ci credevo, pensavo ad uno scherzo per farmi incazzare. Perdiamo una partita e vado a SKY a rilasciare un’intervista ad Ilaria D’Amico e Mario Sconcerti. Parliamo della gara e la D’Amico mi disse che avremmo cambiato allenatore. Le risposi gonfiando il petto e sicuro che Delneri sarebbe stato confermato: 'Principessa, stai parlando con il direttore sportivo'. Ma accadde l’impensabile: andai nello spogliatoio e Micciché mi disse che Zamparini aveva annunciato il cambio del mister. Che brutta figura", le sue parole.
"Vado dal presidente, entro nella sua villa di Vergiate e sai chi mi trovo davanti seduto a capotavola? Papadopulo! Cazzo, pensai. Angelozzi aveva ragione! Salutai Maurizio, la servitù e al mister dissi: 'Non ti saluto perché non lo meriti'. Lì litigai con Zamparini che mi diede uno schiaffo, io per tutta risposta gli lanciai una sedia. Mi licenziò, gli risposi: 'Io non sono licenziabile! Me ne vado io!'. E andai via incazzato. Intorno le 21:30 ricevetti una telefonata dal presidente che mi disse: 'Sei licenziato ma prima di andare a casa comprami un mediano'. Ero incazzato ma avevo un debole per Giovanni Tedesco, che portai a Palermo senza presentarmi".
"Eravamo come fratelli - si legge -. Era un istintivo, un passionale, un visionario. Entrambi casinisti, due proiettili che si amavano e odiavano, avevamo due caratteri simili, ero di famiglia. Prima che gli morisse il figlio, Armando, eravamo d’accordo a ricominciare dalla Triestina. Poi con la morte di Armandino è finito tutto. Al funerale la famiglia ha voluto me e pochi altri. Ho perso un fratello".
Il libro verrà presentato al pubblico il prossimo 17 luglio, alle ore 11:30, presso il Mida Sirenetta Beach Lounge Bar (Mida 2) di Mondello alla presenza di diversi addetti ai lavori.
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