"Anche se è a porte chiuse, resta comunque un test di prestigio. Da cesenate mi auguro di rivedere in futuro questo incontro di nuovo in Serie A". Lo ha detto Rino Foschi, intervistato ai microfoni di "Tuttosport". L'ex dirigente di Palermo e Cesena ha detto la sua sulla squadra allenata da Massimiliano Allegri in vista della prima amichevole alla Continassa proprio contro il Cesena, in programma sabato. "Senza calcio sto vivendo male, mi sento un leone in gabbia: non è una questione di soldi, bensì di passione. Infatti tutti giorni leggo i giornali e guardo partite. Certo, sabato seguirò anche Juve-Cesena in televisione", le sue parole.
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Foschi: “Io, Zamparini e l’affare Dybala-Juventus. Chiesa? Meglio del papà”
Le dichiarazioni rilasciate da Rino Foschi, ex dirigente di Cesena e Palermo
DYBALA -"Mi viene in mente la trattativa per la sua cessione, ai tempi del Palermo. Zamparini adorava Paulo, ma era giusto lasciarlo partire. La Juventus fu la più decisa: Marotta e Paratici lo volevano a tutti i costi, però all’inizio offrivano meno di quello che chiedessimo. Un giorno, seppur con i bianconeri fossi molto avanti, ricevo una chiamata di Zamparini: 'Rino, De Laurentiis mi ha offerto 20 milioni più Jorginho. Che facciamo'. Abbiamo sottovalutato Jorginho? No, perché Jorginho era già bravissimo allora. Zamparini lo ha anche detto pubblicamente nei giorni scorsi: 'Era Foschi l’unico che credeva in Jorginho anni fa'. Semplicemente, alla fine preferimmo incassare solo soldi: 32 milioni più 8 di bonus. Paulo è un campione nato e lo ha dimostrato. L’ultima è stata una stagione un po’ sfortunata: tra virus e acciacchi non gliene è andata bene una. Ma adesso tornerà il vero Dybala".
CHIESA E LOCATELLI -"A Modena avevo avuto come giocatore Enrico, il papà, e quindi dopo aver visto Federico nella Primavera della Fiorentina ero d’accordo con lui per portarlo a Cesena in prestito. Avevo fatto tutto anche con Corvino. Chiesa sarebbe dovuto arrivare da noi dopo il ritiro. Ma poi Paulo Sousa lo ha visto e non lo ha voluto più cedere, anche giustamente. Enrico era un attaccante fantastico, ma Federico è anche meglio del papà. Gioca già nella Juve e ha vinto l’Europeo. Locatelli? Sarebbe un bel colpo. La Juve difficilmente sbaglia. Era così con Marotta e Paratici. E sarà così con Cherubini, che è cresciuto imparando da loro", ha concluso.
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