Una trasferta caratterizzata da innumerevoli insidie.
serie b
Foggia-Palermo, vietato sbagliare: match decisivo per il futuro di Tedino? L’ombra di Stellone…
Al netto delle dichiarazioni di prassi, la sfida dello "Zaccheria" costituisce un banco di prova significativo anche per il tecnico rosanero: non dovessero giungere segnali confortanti in termini di prestazioni e risultato, Foschi e Zamparini...
La stagione scorsa il Palermo andò letteralmente in bambola per l'intera prima frazione, al cospetto del Foggia guidato da Giovanni Stroppa. Quarantacinque minuti giocati a ritmi supersonici dai rossoneri, capaci di dipanare sul manto erboso dello "Zaccheria" una calcio intenso, propositivo, verticale. Esaltato da automatismi e coralità rimarchevoli, schemi tangibili e trame codificate a caratterizzare la fase offensiva.
La squadra di Tedino non ci capì molto fino all'intervallo, salvo poi sfoderare una reazione d'orgoglio e personalità nella ripresa. Il Palermo, complice anche il fisiologico calo di un Foggia che aveva viaggiato a mille all'ora per un tempo, alzò baricentro e ritmo, prese in mano il pallino del gioco e mise l'avversario all'angolo. Murawski rimise in equilibrio la sfida ed la compagine rosanero costruì anche un paio di nitide occasioni per portare a casa l'intera posta in palio.
Molto è cambiato da quel giorno su entrambi i fronti.
Le penalizzazione, poi ridotta, che rende tremendamente in salita il campionato dei pugliesi, oggi guidati da Grassadonia.
La ricerca di identità, condizione e stimoli per un Palermo che ha fallito all'ultimo step, tra mille polemiche e infinite code in sede di giustizia sportiva, la promozione in serie A e vuole riprovarci.
Bruno Tedino siede ancora sulla panchina del Palermo. Dopo un ritiro estivo condizionato pesantemente dalla finestra di mercato ed un'atmosfera non proprio idilliaca, le prime due uscite in campionato sono state tutt'altro che entusiasmanti sia in termini prestazionali che di risultato.
La sfida odierna contro il Foggia, al netto delle dichiarazioni di prassi, costituisce un banco di prova decisivo anche relativamente alla posizione del tecnico.
Il suo operato è oggetto di attento monitoraggio e valutazione già dall'avvio del suo secondo mandato.
Zamparini e Foschi iniziano a nutrire dei dubbi sulla capacità del tecnico di conferire personalità, impianto di gioco e forma mentis utili ad esaltare le caratteristiche di questa squadra. Nel cuore del girone di ritorno della stagione precedente si è innegabilmente rotto qualcosa tra Tedino e buona parte dei big in seno al gruppo in termini di connessione ed empatia, sia tattica che motivazionale.
La sinergia, relazionale e professionale, tra tecnico e squadra, unitamente alla condivisione di metodi e credo calcistico dell'ex Pordenone, è stato il tema centrale di molti colloqui individuali svolti in ritiro tra stati generali del club rosanero e senatori del gruppo. Le perplessità sull'effettiva adeguatezza di Tedino rispetto a compito ed obiettivi affidatigli hanno origini datate e pregresse.
Perplessità ulteriormente acuite dalle prestazioni opache ed intrise di numerose criticità che hanno caratterizzato le gare contro Salernitana e Cremonese.
L'ombra di Roberto Stellone, tecnico ad oggi contrattualmente ancora legato al club rosanero e molto stimato dallo spogliatoio, è al contempo incombente ed ingombrante. Le frizioni che hanno inasprito il rapporto tra il tecnico romano ed il patron friulano nel finale della scorsa stagione ( Zamparini non condivise alcune scelte tecniche dell'ex Frosinone che tirò comunque dritto per la sua strada fino all'ultimo atto dei play-off promozione) potrebbero facilmente essere superate con un' abile opera diplomatica, aprendo un nuovo capitolo per ragioni di opportunità ed amor di causa. Così come la riluttanza di Stellone in merito ad un paventato ridimensionamento di ambizioni ed organico, non ha più ragion d'essere in virtù delle contingenze di mercato, che hanno di fatto sancito la conferma di quasi tutti i big con la valigia in mano.
Se non dovesse fornire risposte convincenti e portare punti in dote, la gara di Foggia potrebbe anche generare l'ennesimo cambio della guardia sulla panchina rosanero.
Tedino dovrà giocarla senza Aljaz Struna, rimasto in Sicilia per il riacutizzarsi di un risentimento al polpaccio sinistro. Il tecnico rosanero scioglierà le riserve in merito alla composizione dell'undici titolare solo in prossimità del fischio di inizio.
Due le ipotesi al vaglio di Bruno Tedino.
Nel caso in cui il coach ex Pordenone dovesse optare per un 3-5-1-1, Brignoli difenderà certamente i pali. In difesa, certi di una maglia da titolare sono Bellusci e Rajkovic, mentre Szyminski - in ballottaggio con l'alcamese Roberto Pirrello - sembra essere al momento in vantaggio. Salvi agirà sulla corsia destra, chi potrebbe invece scendere in campo per la prima volta dal 1' è Aleesami, con Mazzotta che rischia concretamente di accomodarsi in panchina. In mezzo al campo, Fiordilino e Haas si giocheranno l'ultimo posto disponibile accanto a Jajalo e Murawski. Fiducia a Trajkovski che, salvo sorprese dell'ultima ora, supporterà l'unico terminale offensivo Puscas.
Nell'eventualità di uno schieramento più audace, di un 3-4-2-1 con doppio trequartista, Jajalo e Murawski formerebbero il tandem di interni titolare, con Trajkovski e Falletti alle spalle di Puscas.
Di seguito, le probabili formazioni del match.
Foggia (3-5-2): Bizzarri; Tonucci, Camporese, Lo Iacono (Martinelli); Zambelli, Agnelli, Carraro, Chiaretti, Kragl; Cicerelli, Mazzeo. Allenatore: Grassadonia.
Palermo (3-5-1-1): Brignoli; Szyminski (Pirrello), Bellusci, Rajkovic; Salvi, Murawski, Jajalo, Haas (Fiordilino), Aleesami (Mazzotta); Trajkovski; Puscas. Allenatore: Tedino.
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