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Firmino Elia: “Mio figlio Salvatore al Palermo? Un sogno. Ecco cosa gli ho detto”

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Salvatore Elia è in arrivo dall’Atalanta: le parole dell'ex attaccante del Palermo

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"Sono emozionato al solo pensiero che mio figlio possa vestire la maglia del Palermo". Lo ha detto Firmino Elia, intervistato ai microfoni de "La Repubblica", edizione Palermo. L'ex attaccante del Palermo, che con la maglia rosanero ha conquistato una promozione in Serie B, si è espresso in merito al possibile approdo alla corte di Silvio Baldini del figlio Salvatore. Il duttile esterno dell'Atalanta è ad un passo dal club di viale del Fante. E potrebbe arrivare con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del Palermo e controriscatto per la Dea (QUI LE ULTIME).

"Da sempre ho avuto un desiderio: vedere il nome Elia sulla maglia rosanero, perché ai miei tempi, in serie C, dietro la maglia c’era solo un numero e in B con il Palermo non ho mai potuto giocare, nonostante quella promozione me la fossi guadagnata sul campo. So che ancora c’è una trattativa e non mi sbilancio su questo, né voglio interferire con i piani di mio figlio, ma al suo posto andrei a Palermo pure a piedi. Negli anni ho raccontato a mio figlio cos’è Palermo e cosa significa indossare questa maglia. È una piazza che non si può capire o descrivere se non ci hai mai giocato", le sue parole.

IL RICORDO -"Il ricordo che mi porto dentro della mia esperienza con i rosanero è quella partita (Palermo-Ascoli) con 35mila persone pronte a festeggiare, ma con la radiolina in mano per seguire il match di Avellino. Ricordo i momenti di tensione quando è arrivata la notizia del rigore per il Messina e poi l’esplosione di gioia dello stadio quando è stato sbagliato: è successo il finimondo, dagli spalti piovevano le radioline in campo. Mi ricordo la villa di Mondello, abitavamo tutti lì ed ero vicino di casa Vincenzo Sicignano e Daniele Di Donato, con cui sono rimasto in contatto, così come con Cappioli, Bombardini e Altobelli. Dopo quella promozione rocambolesca, a Palermo sarei rimasto pure con la metà dell’ingaggio, ma la società scelse diversamente e andai ad Avellino. Adesso potrebbe completare quel sogno mio figlio e in quel caso devo subito incorniciare la maglia", ha concluso Elia.

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