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Faggiano: “Palermo, ecco come vincere la C. Caserta-Boscaglia-Raffaele? Dico la mia”. E su Ficarotta…

L'ex d.s. del Palermo, Daniele Faggiano, fa il punto su squadra e allenatori

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«Non me la sono sentito di prendere in giro il Palermo».

Parola di Daniele Faggiano. L'ex direttore sportivo del club rosanero, intervenuto ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport', è tornato a parlare della sua avventura nel capoluogo siciliano durante la stagione 2016-17, soffermandosi sulle tante incomprensioni con Maurizio Zamparini - ai tempi patron del Palermo - che lo portarono a dimettersi, rinunciando all'incarico affidatogli: «Avevo lasciato Trapani, che è come casa mia, per andare in A, a Palermo, con tutto l’entusiasmo possibile. Ma non me la sono sentita di prendere in giro la piazza».

NUOVO PALERMO: «La chiave per vincere in C? La scelta di un gruppo di giocatori coeso con club e mister. Allenatore? Io credo che esistano allenatori bravi, con voglia di lavorare e di arrivare, da parte di un d.s., poi, ci vuole anche una buona dose di fortuna. Posso parlare delle mie esperienze, il presidente Mirri, Sagramola e Castagnini sanno come muoversi. Secondo me, già ce l’hanno, non stiamo parlando di dirigenti approssimativi. È una scelta dettata da tanti aspetti, da come si vuole strutturare la squadra, da come è già strutturata la squadra, dal modulo utilizzato l’anno scorso, da quanti giocatori sono tesserati e dalla piazza, perché è inutile giraci attorno: Palermo è Palermo».

CASERTA-BOSCAGLIA-RAFFAELE : «Conosco benissimo Raffaele, era un mio giocatore al Manduria. Quando il Potenza lo ha preso ci ha visto bene è un ragazzo che ha voglia, sta crescendo, non a caso lo faccio seguire. Anche Caserta sta dimostrando le sue qualità, sia umane che tecniche, ha vinto un campionato e sta facendo bene. Boscaglia lo consociamo tutti, ha un staff di alto livello. Sono tutti e tre profili che, per me, possono stare, per motivi diversi, sulla panchina rosanero».

GIRONE C -«In serie C tutti i gironi sono difficili, in B è salita la Reggiana e non il Bari. Non conosco il girone in cui ha vinto il Palermo, ma l a Serie C è diversa. Ho letto di Ficarotta che non è rimasto, io l’ho avuto per un po’ a Trapani ne conosco le qualità, però la società sa se andava riconfermato o no. Io ho vinto un campionato a Trapani, poi ho vinto ai playoff con il Parma in due gironi diversi, due vittorie bellissime, ma entrambe sudate. Spesso sento dire “Ah se quella squadre fosse nel Girone A o nel Girone B”, discorsi che lasciano il tempo che trovano. Il Bari è un bel problema, poi le altre sono tutte piazze ambiziose. E bisogna stare sempre attenti alle sorprese, come il Potenza, quest’anno, che se non avesse sbagliato il rigore a Reggio Emilia, sarebbe approdato in semifinale».

CALCIOMERCATO E OBIETTIVI ROSANERO:«Su che tipo di giocatori bisogna puntare? Su un mix: esperti e giovani, gente che ha vinto dei campionati e su giovani di qualità. Conquistare la Serie A in tre anni. È davvero difficilissimo, lo è anche vincere un solo anno, ripeto, basta vedere il Bari.Ci vuole una società forte e un pubblico che ti supporta e ti sopporta».

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