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L’ex difensore del Milan Adil Rami, oggi lontano dai campi, ha rilasciato una lunga intervista a L’Équipe in cui ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera, tra aneddoti curiosi e ricordi non sempre positivi. L’ex campione del mondo con la Francia non ha risparmiato giudizi severi, soprattutto sull’attuale allenatore del Palermo, Filippo Inzaghi, ma anche racconti divertenti legati ai compagni di squadra più eccentrici.
«Pippo Inzaghi è stato il peggior allenatore della mia carriera. Vi spiego perché. Ai tempi del Milan, dovevo giocare titolare contro la Fiorentina. Alla vigilia, però, mi tiene fuori e mi dice: "Al tuo posto gioca Zapata, perché davanti c’è Cuadrado, colombiano come lui." Gli risposi: "Allora non giocherò mai più, visto che in Serie A non ci sono francesi in attacco..." Forse non mi ha capito. Ma per me fu una cosa ridicola. Da quel momento mi convinsi che era il peggior allenatore che avessi mai avuto.»
«Con Mario ho condiviso tante cose a Marsiglia. Era quello che sapeva fare più festa di tutti. Ne ha combinate di ogni tipo, alcune non le posso neanche raccontare. Una volta, durante una serata, ci divertivamo a spaccare le noci con la testa. Io mi sono tagliato la fronte, mentre lui rideva come un matto. Era fatto così, prendeva tutto con leggerezza.»
«Non ero da meno quando si trattava di celebrare. Nel 2011, dopo aver vinto il campionato con il Lille, andai direttamente in discoteca in tuta. Il giorno dopo c’era la sfilata in città con il pullman scoperto. Io non c’ero, nessuno riusciva a trovarmi. Alla fine vennero a prendermi direttamente con il pullman. Non sapevo nemmeno dove mi trovassi.»
«Al Milan ho visto tanti grandi campioni. Ma il più forte, per me, era Robinho. Anche se, lo ammetto, era un po’ grasso… Aveva una qualità tecnica incredibile, difficile da spiegare.»
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