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l'intervista

Elia: “Non pensiamo alle critiche, Barbera da pelle d’oca”. E su Corini…

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Le parole del numero 77 rosanero, Salvatore Elia

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Approdato al Palermo FC durante la sessione estiva della campagna trasferimenti, Salvatore Elia, rappresenta ormai una pedina inamovibile nello scacchiere di Eugenio Corini. Con la doppietta al Pisa sono già tre le reti per l'ex Benevento e Juve Stabia, intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di "Casa Palermo" in onda sulle frequenze di "Radio Time".

"Rito scaramantico legato alla musica? Se ascolto delle canzoni che poi mi portano bene, la partita dopo magari le riascolto subito. Che canzone ho ascoltato prima della doppietta? Ne ho ascoltate due-tre: Shiva, Sfera Ebbasta, Capo Plaza. Differenze tra la cucina di Bergamo e quella palermitana? A Palermo il cibo è tanto fritto, al nord no. In montagna ci sono i pizzoccheri, qui le arancine. Che, però, non mangio nemmeno. Io mangio senza glutine, alimentazione particolare. Non mangio la pasta al forno. Sono troppo focalizzato sull'alimentazione. Non ho assistito ad alcun concerto, mi piacerebbe vederne uno di Sfera Ebbasta. Noi siamo liberi solo a giugno, tendo ad andare più in vacanza.

Le critiche social dei tifosi? Tendo poco a guardare i social, mi piace più dimostrare le cose in campo. Quando veniamo criticati accettiamo tutto, e poi cerchiamo di dare di più la partita dopo. Non pensiamo alle critiche, ma pensiamo a vivere il gruppo, la squadra, cercando di migliorare dove dobbiamo migliorare. Corini? A livello umano è una persona eccezionale, con noi parla sempre benissimo. Ci 'rompe' quando c'è da 'rompere', cerca di cullarci quando magari c'è da dire qualcosa di buono. Se c'è da criticarci per un errore o una cavolata fatto, lo fa. Per farci migliorare. In questo momento è ovvio che ci sono tante cose da migliorare, cerca di tenerci sempre sul pezzo. Ci troviamo tutti bene con lui. Se ho visitato la città? Anni fa ho fatto una vacanza a Mondello con mia madre e mio fratello. Mia madre ci voleva far rivivere quello che aveva vissuto quando mio padre era calciatore. Mondello, quindi, la conoscevo già. Il centro storico è molto bello, mi piace. Il popolo palermitano è caloroso. Durante le prime partite avevo la pelle d'oca. Solo guardando il pubblico mi caricavo. Quando entriamo in campo e sentiamo il calore dei tifosi, mentalmente entri con un'adrenalina addosso importante".

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