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l'intervista

Elia: “Chiamata Palermo? Io ero gasato, papà felice. Ho un obiettivo”

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Le parole del numero 77 rosanero, Salvatore Elia

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Approdato al Palermo FC durante la sessione estiva della campagna trasferimenti, Salvatore Elia, rappresenta ormai una pedina inamovibile nello scacchiere di Eugenio Corini. Con la doppietta al Pisa sono già tre le reti per l'ex Benevento e Juve Stabia, intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di "Casa Palermo" in onda sulle frequenze di "Radio Time".

"Ricordi d'infanzia legati a Palermo? Diciamo che i ricordi li hanno mio fratello e mia mamma, che si ricorda quasi tutto di Palermo. Io ero molto piccolo, ricordo molto poco. Quando è arrivata la chiamata del Palermo mio padre era molto contento, mi ha parlato benissimo. E' stato il primo a dirmi 'vai subito'. Quando è arrivata la chiamata io ero gasato, avevo visto le partite dei playoff e mi era venuta quasi la pelle d'oca. Non vedevo l'ora. I compagni mi hanno accolto benissimo, il mister (Baldini, ndr) l'ho vissuto poco. Quindi mi sono trovato subito bene con Corini, ci ha spiegato subito cosa voleva da noi.Obiettivi? Mi piace sacrificarmi tanto per la squadra, correre, dare una mano, cercare più di fare assist che gol. Però quando mi trovo sottoporta mi impegno al massimo per cercare di non sbagliare. Ora che ho fatto tre gol è ovvio che gli obiettivi me li pongo, ma non mi piace dirli. Li tengo per me, sono un po' scaramantico".

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