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Diamanti: “Palermo un errore, Zamparini rompeva le scatole. Svelo il no di Balotelli”

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La sua breve esperienza in Sicilia, il no di Mario Balotelli e non solo: la verità di Alessandro Diamanti

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"Il Palermo in C, e addirittura tra i dilettanti, resta un non senso e capisco la delusione della gente, però per come è stato gestito quel periodo, normale sia finita così". Lo ha detto Alessandro Diamanti, intervistato ai microfoni de "La Repubblica-Palermo". Fra i temi trattati dall'ex trequartista del Palermo, ora al Western Utd, anche la sua breve esperienza in Sicilia. Il classe 1983 ha vestito la maglia rosanero nella stagione 2016-2017, collezionando trentadue presenze. Un'annata calcisticamente complicata, culminata con la retrocessione in Serie B.

"Una scelta sbagliata, la mia. Non la rifarei a quelle condizioni. Felice soltanto per il feeling avuto con la città. Ho tanti amici palermitani alcuni anche a Melbourne. In estate, farò tappa da voi, è già tutto programmato. Mi dispiace solo che, ai tempi, non si poteva fare calcio: Zamparini, già dopo pochi giorni, mi rompeva le scatole, cinque allenatori cambiati, calciatori ai quali non interessava niente della maglia. Eravamo in A, ma l’entusiasmo mancava. Da avversario, il Barbera sembrava un ambiente diverso, avevamo paura di un campo difficile e dei tifosi. La stessa atmosfera che ho rivisto per l’Italia. Contro la Macedonia mi venivano i brividi: impossibile perdere in uno stadio brulicante di passione azzurra", le sue parole.

"Non avevo mai giocato al Sud e Palermo mi sembrava la migliore prospettiva. Chiamai Balotelli e gli dissi: Dai, vieni, ci divertiamo... Mi rispose di no, perché la squadra non gli piaceva. Alla fine ha avuto ragione. Ho trovato un casino indescrivibile, troppi stranieri. Ognuno per i fatti suoi e club senza identità. Nei momenti di difficoltà non ci siamo mai compattati. Non auguro a nessuno il trattamento che mi hanno dedicato sia umanamente che professionalmente. Sono stato bistrattato, hanno cercato di togliermi amore, di delegittimarmi e, sinceramente, ci sono riusciti. Era tutto, meno che calcio", ha proseguito Diamanti.

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