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l'intervista

Di Marzio: “Broh scoperta, la mia su Floriano. City Group? Costruirà grande Palermo”

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Le parole del giornalista ed esperto di mercato Gianluca Di Marzio

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Nell'anticipo della seconda giornata del campionato cadetto andato in scena venerdì sera al San Nicola, Bari e Palermo dividono la posta in palio. Al gol di Valente messo a segno al 37esimo risponde la rete di Cheddira, che salva i biancorossi dal ko difronte a quasi 35 mila spettatori. Intervenuto sulle colonne di "Repubblica", il noto giornalista Gianluca Di Marzio, ha analizzato la prova offerta da rosanero soffermandosi in particolare su tre elementi della rosa di Corini: Broh, Valente e Floriano. 

"Ho seguito molto Broh l’anno scorso ed era un giocatore interessante ma nulla di più - ammette l'esperto di mercato Gianluca Di Marzio - Questo Broh, che nell’emergenza ha giocato quasi per caso, oggi, al di là dell’arrivo di Stulac e Segre, è insostituibile, non si può lasciare fuori, è una piacevolissima scoperta".

Ma a stupire è stato anche Valente: "Pensavo che Valente, spostato dalla fascia destra alla sinistra, avrebbe perso qualcosa e avrebbe partecipato meno al gioco ma mentre lo confidavo a una collega, lui ha segnato il gol del vantaggio". 

Ha stupito tutti anche Floriano, ultimo dei senatori del Palermo della serie C a essere confermato, in campo con un nuovo ruolo: "Corini ha avuto l’intuizione di schierarlo al centro sulla trequarti, dove con la sua qualità può incidere molto di più rispetto alla fascia, dove non ha più la corsa di qualche anno fa, ma è chiaro che le cose cambieranno quando il tecnico potrà schierare il suo 4-3-3. Se la difesa con l’arrivo di Bettella è sistemata, a centrocampo arriveranno sicuramente altri due giocatori". 

Il noto giornalista, fa inoltre il punto sul mercato e in particolare proprio sui rinforzi in mediana: "Segre? Domani (oggi ndr) farà le visite mediche". 

Infine, due battute su ambizioni e progetti della nuova proprietà: "Visto da Bari il Palermo ha fatto un’ottima impressione per essere una squadra in costruzione che affrontava un avversario che ha cambiato pochissimo, davanti a 35mila persone. Da bordo campo ho visto un Corini perdere il suo classico aplomb e sbracciarsi, segno di quanto tenga a questo progetto e alla responsabilità di allenare il Palermo". Ma la sensazione è che il Palermo stia mettendo i mattoni per un progetto stabile e di grandi prospettive. "L’ho percepito osservando in tribuna il direttore generale Giovanni Gardini - conclude Di Marzio - c’è tutta l’intenzione di costruire, nel tempo, un grande Palermo". 

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